L’audacia di ieri da riscoprire domani

L’audacia di ieri da riscoprire domani
L’audacia di ieri da riscoprire domani
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Circa 400 persone si sono riunite in un luogo che il Giura non conoscerebbe senza averne sperimentato la sovranità. È proprio al Théâtre du Jura che domenica mattina si è svolta la cerimonia ufficiale del 50° anniversario del plebiscito di autodeterminazione che ha visto piovere la libertà sulla regione il 23 giugno 1974.

Questa cerimonia ci ha ricordato che il Giura è diventato un cantone grazie ad attivisti, politici, ma anche artisti… Gli organizzatori hanno giocato la carta della modernità e del futuro. I quattro discorsi sono stati intervallati dalle esibizioni del prodigio del clarinetto Milo Voisard; studiosi di questa specificità così giurassiana, e probabilmente inesistente senza il 23 giugno, il Matu Théâtre che ha ripercorso magnificamente la Storia; o ancora Sim’s autore di una nuova canzone su “questa grande patria delle grandi bocche”, cantata con il soprano Léonie Renaud. Il tutto legato con talento e umorismo da Laura Chaignat, maestra di cerimonie.

L’abilità oratoria di P.-A Comte

Se è necessario evidenziare alcuni elementi sorprendenti dei discorsi, metteremo in buona posizione la dimostrazione oratoria di Pierre-André Comte. L’emblematico segretario generale del Movimento Autonomista del Giura (MAJ) non ha letto una sola frase, recitando il suo testo a memoria con frasi altisonanti e verve fugace. Ha dichiarato in particolare “che dobbiamo trovare il modo di rilanciare uno slancio patriottico”.

La chiamata all’audacia di Rosalie Beuret Siess

Mentre negli ultimi tempi la Repubblica è stata attanagliata dalla tristezza, il presidente del governo ha approfittato di questa festività per lanciare un vero e proprio “appello all’audacia”, una parola che Rosalie Beuret Siess ha pronunciato più volte e che Pauline Godat, presidente del Parlamento e subentrò anche Elisabeth Baume-Schneider. Il consigliere federale ha inoltre elogiato gli sforzi instancabili di tutti coloro che all’epoca contribuirono alla nascita del cantone. “La battaglia del Giura è stata vinta con la persuasione e non con la coercizione”, ha detto la capo del Dipartimento federale dell’Interno, che ha espresso la sua emozione nel ritrovarsi sul suo territorio.

Il Giura è nato nel dolore, “come tutte le nascite”, ha osservato Rosalie Beuret Siess, grazie all’audacia dei pionieri. Molti di loro erano nella stanza, compresi i membri ancora viventi del primo governo. Felice di essere presente, Pierre Boillat (PDC) ha espresso la sua gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito alla creazione del cantone e invita le attuali autorità a mostrare coraggio per risanare le finanze dello Stato.

Il Giura avrà bisogno dell’audacia di coloro che lo fanno vivere oggi per continuare il suo cammino di giovane cantone svizzero e accogliere Moutier. “Questa accoglienza ha certamente un prezzo, ma Moutier è soprattutto un dono”, ha detto Rosalie Beuret Siess. Era ovviamente presente il sindaco della città prepositurale. Marcel Winistoerfer si è commosso e ha ammesso di essere rimasto sconvolto da questa cerimonia. /clo-alr

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