Ambiente. Un nuovo parco solare vedrà la luce ad Ain

Ambiente. Un nuovo parco solare vedrà la luce ad Ain
Ambiente. Un nuovo parco solare vedrà la luce ad Ain
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Lunedì 17 giugno, due rappresentanti della società FMG di Vonnas, specializzata nello sviluppo e nella gestione di centrali elettriche, hanno presentato il loro progetto di centrale fotovoltaica sul suolo di Sénissiat. Consiste nell’installazione di circa 36 tavoli metallici fotovoltaici su un terreno delimitato a nord da una linea elettrica a 20 kV a cui agganciarsi, e facilmente raggiungibile dalla strada comunale Sénissiat e dalla strada rurale.

Dallo studio al cantiere

Un ettaro dovrebbe essere sufficiente. Il bestiame, ovini e ovini, potrebbe spostarsi facilmente tra i pannelli solari sollevati da terra, rendendo così possibile conciliare sfruttamento agricolo e produzione di energia sullo stesso appezzamento. La produzione di questo parco solare rappresenterebbe il 12% del consumo del comune, con una potenza di un megawatt.

«Per il momento è solo un progetto», spiega il sindaco Marianne Dubare. Se la direzione regionale per l’ambiente, la pianificazione e l’edilizia abitativa (Dreal) darà il suo benestare, l’attuazione potrà continuare. La promessa di un contratto di locazione per un periodo di 3 anni dalla firma del comune consentirebbe alla società Indin di realizzare uno studio di fattibilità del progetto. E potrebbe passare velocemente, tra un anno e un anno e mezzo tra le prime analisi cartografiche e l’inizio dello sfruttamento. La fase di costruzione durerebbe solo dai tre ai sei mesi.

Affitto da 3.500 a 4.000 euro annui

Da anni il municipio contatta le aziende produttrici di pannelli solari. “È qualcosa che si sviluppa soprattutto su terreni degradati, come cave o discariche. Non abbiamo questo tipo di terreno quindi questo è il posto migliore che possiamo offrire. È un progetto che non ci costerebbe nulla”, spiega Marianne Dubare. E per continuare: “Sarebbe una fonte di denaro preferibile ad una terra desolata, tenendo conto del rischio di incendio”. È previsto un canone legato all’uso del terreno, tra i 3.500 e i 4.000 euro l’anno. A ciò si aggiungono una tassa di sviluppo di 1.000 euro il primo anno e la cedolare secca sulle società di rete (Ifer), fino a 650 euro all’anno.

Quanto ai possibili fastidi, Paul Culti, direttore commerciale di FMG, rassicura: “Il cambiamento sarebbe soprattutto di natura estetica. »

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