I 5 film di Donald Sutherland che devi aver visto una volta nella vita

I 5 film di Donald Sutherland che devi aver visto una volta nella vita
I 5 film di Donald Sutherland che devi aver visto una volta nella vita
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IOEra l’attore canadese più famoso. Un titano del cinema la cui carriera è durata sessant’anni. Padre di Kiefer Sutherland, il Jack Bauer della serie 24 ore su 24, Questo immenso attore ci ha purtroppo lasciato il 20 giugno all’età di 88 anni. Con la sua voce unica e la sua aria costantemente assente e lunare, Donald Sutherland sembrava venire da altrove. Ha mostrato la sua nonchalance in quasi 200 film.

Ma se è tornato al cinema nel 2012 nel redditizio franchise Giochi della fame, dove ha interpretato il tirannico presidente del Panem, Coriolanus Snow, ruolo che ha poi continuato per tutta la saga fino al 2015, il meglio della sua carriera è stato chiaramente negli anni ’70. È stato infatti durante questo decennio prodigioso che ha girato i suoi migliori film come protagonista. Una vera età dell’oro per l’interprete di MISCUGLIO che, a partire dagli anni ’90, ha deciso di limitarsi prevalentemente a ruoli secondari. Per questo abbiamo scelto cinque lungometraggi girati tra il 1970 e il 1978 che rappresentano senza dubbio il meglio della sua opera. Il nostro modo di rendergli un bellissimo omaggio…

MISCUGLIO (1970) di Robert Altman

Se Donald Sutherland si fosse rivelato al cinema nel 1967 nel classico di Robert Aldrich I dodici bastardi dove interpretava un simpatico personaggio stravagante, il Soldato Pinkley, era circondato da un cast particolarmente virile e muscoloso che lo metteva in ombra (Lee Marvin, Telly Savalas, John Cassavetes, Charles Bronson, Jim Brown…). Con il suo sguardo smarrito, la sua alta statura (1m93) e il suo aspetto allampanato, l’attore fece seguire nel 1970 altri due film di guerra umoristici: Oro per i coraggiosi con Clint Eastwood dove interpreta un camionista hippie che “odia le vibrazioni negative” (“Oddball the Crazy”). E specialmente MISCUGLIO di Robert Altman dove finalmente si fa notare.

In questa grande farsa iconoclasta post-68, che vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes, interpreta un libidinoso chirurgo dell’esercito americano durante la guerra di Corea (anche se all’epoca dell’uscita del film infuriava il conflitto vietnamita) ): Capitano Benjamin Franklin alias “Occhio di Falco” (Oeil-de-Lynx in francese). Un ragazzo completamente pazzo!

Per sopportare gli orrori quotidiani della guerra, lui e il suo amico “Trapper John” (Elliott Gould) inspirano un gioioso spirito di anarchia nel campo dove eseguono operazioni chirurgiche a volte molto sanguinose (il sangue schizza sulle loro camicette!). Questo gioco antimilitarista, dai dialoghi piuttosto crudi, è una commedia cinica e irriverente che ha lanciato la carriera dell’attore e lo ha messo in orbita. MISCUGLIO (per “Mobile Army Surgical Hospital”) è infatti il ​​film che ha collocato Sutherland a Hollywood, che gli ha dato “nascita” nel cinema. Il pubblico accetta immediatamente questa grande scommessa e si innamora del suo umorismo folle. Il suo sorriso diventa irresistibile!

Klute (1971) di Alan J. Pakula

Un anno dopo essere “esploso” nel film di Altman, Sutherland torna con un thriller in cui interpreta un soldato semplice che indaga su un serial killer a New York. Viene aiutato nelle sue indagini da una prostituta interpretata da Jane Fonda (che vinse l’Oscar come migliore attrice per questo ruolo). Questo film dall’atmosfera appiccicosa e paranoica deve molto alla fotografia di Gordon Willis, il direttore della fotografia di Padrino di Coppola, che visivamente fa miracoli con i suoi chiaroscuri (che avrebbero poi ispirato il direttore della fotografia Darius Khondji per il look dei Setteil thriller di David Fincher).

Con il personaggio del detective John Klute, Sutherland abbandona i suoi ruoli eccentrici e interpreta molto seriamente uno… strano eroe. Un uomo pudico e timido della Pennsylvania che fatica a comprendere lo stile di vita molto liberato della squillo newyorkese interpretata da Jane Fonda. Un ragazzo riservato e introverso che dona tutto il fascino a questo film noir degli anni Settanta. Successivamente, Sutherland ebbe una lunga relazione con l’attrice e questo pacifista, politicamente orientato a sinistra, decise di produrre con lei un documentario contro la guerra del Vietnam: ALS (1972). Ciò lo ha portato durante questo periodo ad essere monitorato dalla NSA (la National Security Agency) negli Stati Uniti!

Non voltarti (Non guardare adesso1973) di Nicolas Roeg

In seguito all’annegamento della loro figlioletta in un lago, una coppia inglese (Donald Sutherland e Julie Christie) si reca a Venezia dove il marito, architetto, è incaricato di restaurare una chiesa. Sul posto, un medium cieco afferma alla moglie che il loro bambino è al loro fianco. Sconvolta, Laura si dedica allo spiritismo e avverte la presenza del bambino scomparso…

Al limite della fantasia, questo thriller psicologico immerso in un clima di paura descrive una città dogale inquietante e putrescente. Una città colpita da una serie di crimini e i cui canali trasportano cadaveri. Basato su un racconto della scrittrice britannica Daphné du Maurier (che Hitchcock adattò tre volte La Taverna della Giamaica, Rebecca E Gli uccelli), Non voltarti crea un incantesimo con le sue immagini altamente stilizzate e ha un finale particolarmente scioccante e terrificante. La natura morbosa della storia lascia tracce indelebili. E Donald Sutherland trova lì uno dei suoi ruoli migliori!

Casanova di Fellini (Il Casanova di Federico Fellini1976) di Federico Fellini

Dopo Non voltartiPaperino torna in Italia per girare due capolavori in rapida successione: lui incredibilmente perverso e sadico, capo delle Camicie Nere, scagnozzo fascista della borghesia, in 1900 (1975), l’affresco storico di Bernardo Bertolucci.

E soprattutto è stato scelto dal maestro Federico Fellini per recitare in un kolossal girato interamente negli studi di Cinecittà romana. Un film in cui il cineasta dipinge un ritratto in controtendenza del seduttore veneziano Giacomo Casanova. Fellini infatti odia questo personaggio “grasso e stupido” che trova vuoto e antipatico (“Ma come si può convivere con un così idiota?”). E accompagna l’inesorabile declino dell’eroe libertino nell’Europa del XVIII secolo.e secolo, regalandoci sequenze barocche di sconfinata fantasia: il carnevale di Venezia dove il seduttore è vestito da Pierrot.

Le gesta erotiche di Casanova con una suora o una bambola automa, l’incontro con sua madre, una vecchia atroce che ritrova dopo che i candelabri del teatro di Dresda si sono spenti… Fellini abbandona ogni realismo con questo racconto fantasmagorico accompagnato da suoni cristallini e ghiacciata del compositore Nino Rota. In questo incubo angosciante, Sutherland compone un Don Giovanni pedante e presuntuoso, attraversa le acque della laguna o un mare in plastica, illuminando il film con il suo genio. È qui al top del suo gioco.

L’invasione dei profanatori (L’invasione degli ultracorpi1978) di Philip Kaufmann

Brillante remake di una serie B di Don Siegel girata nel 1956, ai tempi della lista nera e della Guerra Fredda, questo terrificante film di anticipazione di Philip Kaufman (il futuro regista di La creazione degli eroi e di l’insostenibile leggerezza dell’essere) racconta dell’invasione della Terra da parte di microrganismi provenienti da un altro pianeta. Infatti, sulla Terra arrivano misteriose particelle provenienti dallo spazio. Nei giorni che seguono, l’umanità sembra essere vittima di una strana epidemia, con sempre più persone che affermano di non riconoscere più i propri cari, come se i cloni li avessero sostituiti. O come se un doppio avesse sostituito l’originale!

Donald Sutherland interpreta qui uno scienziato di San Francisco che poco a poco scopre, incredulo, che gli abitanti della sua città si sono trasformati in esseri privi di ogni emozione. Che una forma di vita aliena replica i corpi degli esseri umani addormentati. Pieno di metamorfosi genetiche e strane mutazioni organiche (baccelli giganti!), questo film particolarmente angosciante si rivela una metafora terrificante della perdita dell’individualità. Qui la minaccia è sorda. E la nostra lenta disumanizzazione è in corso. E poi c’è quest’inquadratura finale in cui Donald Sutherland, con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite, lancia un urlo stridulo che ha fatto gelare il sangue a un’intera generazione di spettatori! Solo per quello, L’invasione degli ultracorpi merita di essere inserito nel nostro Top five.

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