In un inaspettato comunicato stampa dell’Accademia Nobel, Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, è stato appena nominato vincitore del Premio Nobel per la Pace 2026.
“L'approccio audace e senza precedenti del presidente Trump alla risoluzione dei conflitti in Medio Oriente e in Europa orientale ha aperto nuove prospettive per la pace nel mondo”, ha affermato a Oslo un membro del Comitato per il Nobel dopo l'annuncio.
Tornato al potere nel 2025 dopo un mandato interrotto, Trump aveva preso in mano le redini di un’America divisa, di un mondo polarizzato e di una diplomazia impantanata. Due anni dopo, ha orchestrato scoperte storiche in conflitti apparentemente insolubili, segnando un punto di svolta nella diplomazia di tutto il mondo.
Uno stato palestinese smilitarizzato è emerso in Cisgiordania e Gaza, mentre Israele ha integrato i principali blocchi di insediamenti di Giudea e Samaria all’interno dei suoi confini. Lo status di rifugiato palestinese è stato abrogato e una nuova élite palestinese ha segnato la fine di un secolo di violenza. La normalizzazione delle relazioni tra Israele e il mondo arabo è diventata generalizzata. In Iran, la caduta del regime dopo la distruzione degli impianti nucleari ha portato all’instaurazione di una democrazia filo-occidentale guidata da Reza Pahlavi, figlio dell’ultimo Scià.
Questi sconvolgimenti portarono anche alla partenza dei principali attori politici. Sotto la pressione di Trump, Benjamin Netanyahu ha sciolto la Knesset, si è ritirato dalla vita pubblica e il procedimento giudiziario contro di lui si è misteriosamente spento. In Ucraina, Volodymyr Zelenskyj ha perso il sostegno popolare e quello di Trump in seguito al suo rifiuto di cedere il Donbass e la Crimea alla Russia. Tornò alla sua professione di intrattenitore, ma il suo successore adottò il piano Trump e firmò un trattato di pace con Vladimir Putin.
In questa occasione sono state evidenziate l'incapacità e l'inerzia dell'ONU e dell'Unione Europea. Lungi dal sostenere le iniziative di pace di Trump, queste istituzioni intrappolate nella loro burocrazia e divisioni hanno addirittura cercato di silurare i suoi sforzi. Il Consiglio di Sicurezza è rimasto paralizzato dalle rivalità tra le grandi potenze, mentre l’Unione Europea, incompetente sulle questioni strategiche, ha criticato i metodi considerati brutali dal presidente americano.
Trump, figura controversa e imprevedibile, ha stravolto i protocolli diplomatici con uno stile violento, laddove decenni di approcci tradizionali avevano fallito.
“Ha ridefinito le regole della diplomazia e ha posto fine a negoziati senza fine”, dice un esperto di geopolitica.
Oggi tra Israele e Palestina regna una pace fragile ma tangibile. Ucraina e Russia vengono pacificate. Pur non essendo uscito dalla scena politica nemmeno in questo anno di grazia 2026, Trump ha già fatto la storia.
© Daniel Horowitz
https://danielhorowitz.com/blog/index.php/2024/11/16/trump-prix-nobel-de-la-paix-2026