“Make Europe Great Again”: per l’Ungheria l’inizio di una presidenza Ue in stile Trump?

“Make Europe Great Again”: per l’Ungheria l’inizio di una presidenza Ue in stile Trump?
“Make Europe Great Again”: per l’Ungheria l’inizio di una presidenza Ue in stile Trump?
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Solo che la vicinanza tra l’Ungheria e le posizioni dell’ex presidente non si ferma a questo semplice motto. Viktor Orbán infatti non ha mai nascosto la sua ammirazione per Donald Trump, che lo ripaga. Nemmeno la recente condanna del miliardario in un tribunale di New York ha intaccato questa amicizia. “Ho conosciuto […] Trump come uomo d’onore. Come presidente, ha sempre messo l’America al primo posto, ha suscitato rispetto in tutto il mondo e ha utilizzato quel rispetto per costruire la pace. Che il popolo emetta il suo verdetto il prossimo novembre! Continui a combattere, signor presidente!”, ha pubblicato su X dopo la sua condanna. Complimenti che vanno in entrambe le direzioni. Il miliardario aveva dichiarato a marzo nei confronti del primo ministro che “non c’è nessuno che sia migliore, più intelligente o che guidi meglio di Viktor Orbán. Lui è fantastico”.

Ungheria, un presidente credibile?

Il programma di questo Paese dell’Europa centrale di 9,6 milioni di abitanti comprende alcune priorità care al candidato repubblicano, in particolare per quanto riguarda l’immigrazione. Janos Boka ha spiegato che l’Ungheria cercherà di “proteggere più efficacemente le frontiere esterne, affrontare le cause profonde dell’immigrazione e migliorare una politica di rimpatrio più efficace”. Il Paese intende inoltre stabilire un nuovo accordo agricolo competitivo, “centrato sugli agricoltori”.

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La presidenza dell’UE, che Budapest ha già ricoperto nel 2011, dovrebbe svolgere un ruolo di intermediario neutrale, mettendo da parte i suoi interessi nazionali. Ma non è questa la direzione verso cui Viktor Orbán sembra andare, temono molti osservatori, mentre i rapporti tra Bruxelles e Ungheria sono tesi. La prospettiva di vedere quest’ultimo alla guida suscita disagio in diversi Stati membri, a causa degli eccessi antidemocratici di Budapest e dei suoi legami con il Cremlino.

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L’anno scorso il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sull’argomento, chiedendosi come il governo di Viktor Orbán “potrebbe adempiere in modo credibile al suo compito dato il suo mancato rispetto delle leggi e dei valori dell’UE”. L’Ungheria è in conflitto con Bruxelles per le carenze nella lotta alla corruzione e all’indipendenza dei media. E l’UE in risposta ha sospeso i miliardi di euro di fondi europei che avrebbero dovuto essere versati a questo paese. Inoltre, dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, Viktor Orbán si rifiuta di aiutare militarmente Kiev, incolpa la politica delle sanzioni contro Mosca e continua a castigare Bruxelles, accusata di voler trascinare l’Europa in una “conflagrazione globale”.

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