Ebbene sì, non è stato ancora deciso nulla.
Se fino a poche ore fa le proiezioni dei modelli più autorevoli erano tutte più o meno allineate verso condizioni meteorologiche pienamente invernali, le ultimissime interpolazioni non consentono di sciogliere le riserve. In effetti, ci sono alcuni modelli previsionali che hanno difficoltà a scansionare l'Anticiclone. O meglio, secondo quest’ultima ipotesi, la depressione artica scandinava – peraltro ampiamente confermata – difficilmente potrebbe spingersi più a suddirigendo così l'aria fredda sul Mediterraneo.
Quindi, secondo questa “visione”, l’irruzione non riuscirebbe a penetrare ampiamente nel nostro Paese, toccando appena le regioni settentrionali. C’è invece chi prosegue dritto per la sua strada, proponendoci cioè un impegno totale da parte dell’Italia con due distinti impulsi freddi : il primo a metà della settimana successiva, giorno più giorno meno, il secondo poco dopo e quindi durante il fine settimana successivo. A questo punto è lecito chiedersi chi e perché avrà ragione… Partiamo allora da un postulato: l’attendibilità dei modelli.
Il centro di calcolo che continua a seguire la via fredda è quello europeo, considerato dagli esperti – con statistiche a sostegno – come il più affidabile del circo. Ebbene, questo centro di calcolo ha pubblicato una trasmissione che conferma quelle precedenti, sembra addirittura voler aggiungere altro in termini di freddo e precipitazioni. Siamo quindi propensi a dare credito a questa ipotesi, salvo che non possiamo chiudere gli occhi e far finta che l’altra soluzione non esista. Stiamo parlando della proiezione americanache – dopo aver a lungo sostenuto la tesi fredda – sta rivedendo la sua posizione.
Come detto, un’inversione dettata dalla maggiore interferenza anticiclonica e dalla capacità meno invasiva dell’irruzione artica.
Diciamo che le due cose andrebbero di pari passo. Vuoi sapere cosa ne pensiamo? Diciamo la verità, visto che in Europa spesso a prevalere è il modello continentale, siamo propensi a dare più credito all'arrivo dell'inverno, o almeno ad un primo assaggio significativo della stagione invernale.
Già, perché oltre al calo termico, potrebbe svilupparsi una significativa ondata di maltempo, che porterà a sua volta fenomeni violenti e anche nevicate a quote inaspettate. Certo, se questo centro di calcolo dovesse rivolgersi anche ad altre soluzioni, saremmo i primi a informarvi e vorrebbe dire che questa volta ad aver “vinto” la partita è stato il collega americano.
Sarà così? Non sarà così? Abbiate ancora un po' di pazienza, quando entreremo nel campo delle previsioni – circa 4 giorni prima degli eventi – potremo togliere definitivamente le prenotazioni.
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