Ex ostaggi raccontano le percosse e le paure durante la prigionia a Gaza durante una conferenza
Ex ostaggi raccontano le loro esperienze di prigionia di Hamas a una folla di giornalisti e influencer a Sderot, durante una conferenza organizzata dal Forum delle famiglie degli ostaggi e dei desaparecidos. Danielle Aloni, 44 anni, rilasciata durante una tregua di una settimana a novembre, ricorda che i terroristi di Hamas portarono lei e altri residenti di Nir Oz nei tunnel sotterranei di Gaza la mattina del 7 ottobre, quando i terroristi invasori uccisero più di 1.200 persone e ne rapirono 251. “Non sono rimasta ferita, ma sono stata picchiata lungo la strada”, aggiunge. “Reshef Levi, il moderatore della tavola rotonda, la interrompe e la spinge a chiarire di aver visto “ferite davvero raccapriccianti: carne esposta, ferite violente”. Louis Har, rilasciato dall’IDF durante un’operazione di salvataggio a febbraio dopo 129 giorni di prigionia , ha detto che si preoccupava ogni volta che sentiva gli aerei israeliani in alto.
Ricorda che “i vetri si rompevano, tutta la terra tremava” mentre cadevano le bombe su Gaza, e che lui e gli altri ostaggi “non sapevano quando ci sarebbero caduti addosso”. Quando le è stato chiesto se avesse avuto altre paure come donna prigioniera, Aloni spiega che lei e sua figlia di 5 anni, che è stata rapita con lei, avevano molta paura che i loro rapitori le avrebbero uccise, “che hanno perso la pazienza mentre passarono i giorni”. “Sappiamo già che i terroristi non sono un gruppo omogeneo. Non ricevono istruzioni su come trattare gli ostaggi”, ha detto.
