Cosa può fare l’AG antifa?

Cosa può fare l’AG antifa?
Cosa può fare l’AG antifa?
-

Domani alle ore 17 si terrà un’assemblea generale antifascista D.O.C. (26 rue du Docteur Potain, 75019). È il rinnovo diretto dell’incontro organizzato giovedì 13 giugno alla Borsa del Lavoro.

Contro la peste bruna, organizziamoci !

L’accordo elettorale del cartello di sinistra” Fronte popolare » è firmato, eppure è necessario continuare ad organizzarsi contro la fascistizzazione in atto. Non aspettiamoci nulla da nessuno e ancor meno da chi ha partecipato all’attuale situazione.

AG MARTEDÌ 18 GIUGNO alle 18 al Doc (26 rue du Docteur Potain, metro Place des fête / Télégraphe)

Un episodio angosciante

Quest’ultimo ne ha lasciato più di uno dietro, anche tra coloro che si occupano di mantenerlo in buone condizioni. In questione, i lunghi interventi di persone visibilmente meno occupate dal tema della serata, cioè l’organizzazione concreta, in atto, contro la fascistizzazione dello Stato e della società, che dalla pubblicizzazione della loro lotta preferita, per quanto legittima possa essere, o la loro ossessione per il voto, spesso venduta con grande rinforzo del ricatto morale e tentativi di far sentire le persone in colpa. Come a messa. Infine, l’assemblea divisa in “ petalo » sulla proposta di risparmio di una persona. Ma poiché in realtà non era stato detto nulla, la rosa aveva solo due petali: da un lato redigere la convocazione della prossima assemblea, dall’altro organizzare un’azione. La separazione tra riflessione e azione, tra teoria e pratica è stata salvata e l’assemblea ha finalmente potuto firmare la realizzazione di uno striscione per la prossima manifestazione. [1].

In difesa dei compagni

Sarebbe disonesto attribuire il fallimento dell’assemblea generale di giovedì 13 giugno unicamente alla stupidità dei negozianti che hanno addormentato il pubblico o alla gestione dell’evento da parte degli organizzatori. D’altronde questi ultimi hanno spiegato chiaramente e fin dall’inizio lo scopo della loro manifestazione, il cui appeal era altrettanto chiaro: “ Checché ne dicano i negozianti di ogni tipo, la nostra salvezza non verrà dalle urne. Per combattere il fascismo abbiamo bisogno di tutta la nostra forza e di tutto il nostro potere di agire. Non lasciamo il nostro destino nelle mani di chi ha qualcosa da vendere. » Se diamo la colpa a qualcuno, sono tutte le persone che, dopo aver letto questo appello, hanno deciso di venire a inquinare l’assemblea con la loro morale, le loro ingiunzioni e, in definitiva, con la loro incoerenza politica. Senza dubbio abbiamo sbagliato ad aspettarci che il forum risolvesse il problema per noi. La loro posizione era tutt’altro che semplice e non pretendiamo di dire che avremmo fatto meglio.

Vacci piano con i turni di parola

Se i turni di parola possono in parte facilitare l’intervento di persone solitamente meno propense a parlare, possiamo solo notare che ciò non impedisce in alcun modo: ad attivisti abituati agli interventi pubblici di monopolizzare il tempo di parola, a gruppi organizzati per consumare la discussione e imporre la propria agenda attraverso interventi ripetuti, i gruppi informali si affidano a coloro che si sentono più a loro agio a parlare per esprimere le proprie idee, o addirittura la piattaforma per respingere o favorire una proposta decidendo di riorientare la discussione o, al contrario, di passare al punto successivo. Infine, e questo è senza dubbio il suo più grande difetto: il sistema dei turni di parola proibisce le risposte dirette, trasformando le assemblee generali in sconnesse partite di ping-pong, un susseguirsi di piccoli monologhi e piccole invettive insignificanti. Vogliamo davvero questa versione depurata e pacificata della democrazia, dove diventa inappropriato accogliere una presa di posizione applaudendola e fischiare un intervento che ci ribella? ? Dovremmo dare a tutti gli imbecilli del villaggio e a tutti gli arrivisti in formazione il loro piccolo verbale regolamentare? ? Non siamo di questo parere.

Attaccare la forma

Cosa fare ? Sbadigliare aspettando che passi, oppure applaudire, alzarsi, insultarsi, sostenersi ? Inutile dire che tali reazioni susciteranno le solite proteste. Per non parlare della solita inerzia legata all’adesione tradizionale e al conformismo: le persone ti lanciano uno sguardo infastidito e poi tornano a guardarsi i piedi subito dopo. ; la loro reazione è impersonale e codarda, puramente condizionata dalla folla e tutta soggetta alla possibilità di non doversi schierare davvero, di non doversi assumere la responsabilità delle proprie false avversità.

Proposta

Non lasciamo soli gli organizzatori dell’assemblea generale antifascista di fronte agli apologeti del voto e ai negozianti di ogni tipo, che domani sicuramente si faranno vedere. Sosteniamo il loro approccio, nel quale ci troviamo, insistendo fin dall’inizio con loro sulla necessità di fare di questo quadro uno spazio organizzativo concreto. Invitiamo a prendere la parola in via prioritaria coloro che desiderano presentare una proposta di intervento, e chiediamo ai negozianti di non ingombrare i turni di parola. Raccogliamo allora la proposta del compagno del 13 giugno di dividere l’assemblea in tanti petali quante sono le proposte che riteniamo interessanti da approfondire. Abbiamo così poco tempo e così tanto da fare…

Che cosa puòAG antifa adesso ? Tutto. Cosa succede nelle mani dei negozianti e degli elettori? ? Niente. Cosa vuole ? La distruzione del fascismo e la liberazione sociale attraverso l’azione diretta rivoluzionaria.

Nucleo autonomo antifascista parigino

17 giugno 2024

-

PREV Petrolio in rialzo, tra speculazioni e rischi geopolitici
NEXT Una giornata civica importante