Quali sono le singolarità di quest’onda?
È un’onda che si infrange su una barriera corallina, il che la rende molto potente e molto vuota. È piuttosto impressionante. Può essere piccolo o grande, ma in tutte le sue dimensioni offre un livello di potenza che non si trova in nessun’altra parte del mondo. È quindi necessario trascorrere quanto più tempo possibile in acqua per adattarsi e sentirsi il più a proprio agio possibile.
Quante ore trascorri in acqua al giorno?
L’oceano è in continua evoluzione, quindi devi adattarti costantemente alle condizioni. Alcuni giorni trascorro lì sei ore, altri solo tre. Ma cerco sempre di restare almeno due ore in un posto. Quando sono a Teahupo’o faccio due sessioni di tre ore, una al mattino e una al pomeriggio, perché le condizioni sono diverse a seconda dell’ora del giorno.
Quali altri sport pratichi per migliorare le tue prestazioni nel surf?
Il mio allenamento fisico si basa su palestra, cardio e un po’ di allenamento con i pesi. Dato che sono piuttosto piccolo, lavoriamo principalmente sull’esplosività e sulla potenza. L’obiettivo non è sviluppare massa ma un muscolo capace di esplodere al momento giusto e di resistere in condizioni pesanti. Poi mi piace anche correre per lavorare sull’esplosività e sul cardio. Non faccio sessioni di corsa molto lunghe, ma frazionate, che mi permettono di ripartire dopo i periodi di riposo. È come nel surf: i tempi morti precedono i momenti in cui dovrai risalire sull’onda, con molta reattività. Parallelamente pratico l’apnea che mi permette non solo di gestire il tempo trascorso sott’acqua senza farmi prendere dal panico, ma anche e soprattutto di aumentare la fiducia in me stesso.