l’udienza si aprirà questo lunedì, 17 giugno

l’udienza si aprirà questo lunedì, 17 giugno
l’udienza si aprirà questo lunedì, 17 giugno
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Lunedì 17 giugno si apre il processo per l’esplosione di un edificio nel quartiere Wilson, a Reims (Marna). Dovrà durare tre giorni e le famiglie traumatizzate dalla tragedia si aspettano molto.

Era domenica 28 aprile 2013. Un’esplosione di gas ha devastato un edificio nel quartiere Wilson, a Reims (Marna). Tre persone sono state uccise, altre quattordici ferite, e non abbiamo nemmeno quantificato le conseguenze psicologiche ed economiche per molte famiglie.

Ci sono voluti undici anni perché si svolgesse il processo, da lunedì 17 giugno a mercoledì 19 giugno, presso il tribunale penale di Reims. Con tanti interrogativi a cui la giustizia dovrà rispondere, in particolare sui responsabili della tragedia, avvenuta al numero 8 di vicolo Beethoven (vedi nella mappa qui sotto).

Secondo il fascicolo dell’indagine, che è molto ampio e cerca di conciliare numerose e talvolta divergenti opinioni di esperti, l’origine dell’esplosione di gas, avvenuta alle 11:15, proveniva da un appartamento al primo piano. È la fonte precisa dell’esplosione a sollevare interrogativi.

Al centro della vicenda ci sono le società incaricate delle visite di manutenzione, alle quali potrebbe essere riconosciuta la responsabilità. L’esplosione è avvenuta da un tubo del gas rotto o da una delle stufe a gas delle persone?

L’esplosione di gas all’8 Allée Beethoven di Reims ha distrutto un’intera sezione dell’edificio.

© France Télévisions

Foyer Rémois, il locatore, aveva chiesto alle due società deferite al tribunale (Must Multi Services e Mulot) di installare appositi rubinetti del gas per evitare eventuali perdite accidentali. Anche il dipendente di una di queste aziende deve essere ascoltato dal tribunale: anche lui viene licenziato, come le aziende, per omicidio colposo, lesioni involontarie con e senza ITT inferiori a tre mesi, distruzione involontaria di cose altrui.

All’epoca, Éric Quénard era il primo vice (PS) del sindaco Adeline Hazan. “Non sapevamo quante persone potessero esserci nell’edificio crollato: era domenica, le famiglie erano riunite. C’era molta preoccupazione per il numero potenziale delle vittime. Quando accade una tragedia simile, cerchiamo responsabilità Ma ci vuole tempo, qui a distanza di undici anni è tanto tempo per avere le risposte a tutte le domande che i residenti magari si sono posti, e che si pongono ancora.”

Un’associazione in aiuto delle vittime, ancora lì undici anni dopo “che la terra tremò”, seguirà da vicino l’andamento del processo. Il che forse porterà un po’ di sollievo alle famiglie traumatizzate delle vittime, anche se è tardi. Le parti civili sono ben 27.

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