Il processo per l’esplosione mortale nel quartiere Wilson si aprirà questo lunedì a Reims

Il processo per l’esplosione mortale nel quartiere Wilson si aprirà questo lunedì a Reims
Il processo per l’esplosione mortale nel quartiere Wilson si aprirà questo lunedì a Reims
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Questo lunedì, 17 giugno alle 13,30, avrà inizio davanti al Tribunale penale di Reims il processo sull’esplosione di gas che ha ucciso tre persone e ha provocato sedici feriti, tra cui diversi gravemente, il 28 aprile 2013 in un edificio nel quartiere Wilson. .

Sono chiamati a testimoniare tre imputati: due società, perseguite come persone giuridiche, e il tecnico di una di esse. Tutti sono sotto processo “omicidio colposo”, “lesioni involontarie”, “distruzione involontaria di cose altrui mediante esplosione o incendio per violazione manifestamente deliberata di un obbligo di sicurezza o di prudenza”.

Tra le macerie sono stati ritrovati i corpi di un uomo e di due donne di età compresa tra 61 e 75 anni. – Archivi cristiani Lantenois

L’edificio al numero 8 dell’Allée Beethoven è esploso alle 11:16, a seguito di una fuga di gas nell’appartamento di una delle vittime decedute. L’accusa si fonda su due delle tre perizie, che avvalorano l’ipotesi di un’esplosione provocata o da a “microperdita” derivante dall’allentamento nel tempo di un giunto situato a monte del rubinetto di alimentazione della cucina a gas, la cui manutenzione era a carico del fornitore del servizio, o da una perdita situata all’uscita del rubinetto dovuta allo spostamento del tubo di collegamento.

Caldaie nuove e rubinetti vecchi

Ritrovato nell’appartamento, il rubinetto era un vecchio modello, mentre le nuove caldaie installate nel 2007 dalla ditta Mulot di Reims, in questo edificio del 1958, dovevano essere collegate a nuovi rubinetti dotati anche di arresto automatico di sicurezza del gas in caso di guasto una perdita.

L’accusa accusa il termotecnico di non aver installato questo nuovo modello. Se così fosse stato, analizza, l’installazione della nuova valvola di intercettazione del gas avrebbe consentito di porre fine alla “microperdita” sostituendo la guarnizione (prima ipotesi) o evitando la perdita (seconda ipotesi).

Ventisette parti civili

Il tecnico lavora per la società Must Multiservice con sede a Nancy, un fornitore di servizi per il Foyer Réims incaricato di controllare regolarmente gli impianti. Durante le sue ultime visite all’appartamento, nel 2011 e nel gennaio 2013, nei suoi fogli di intervento aveva menzionato la presenza del nuovo rubinetto di sicurezza, anche se il vecchio modello non era stato sostituito, sostiene l’accusa. Quest’ultimo lo accusa anche, per insufficiente addestramento, di scarso controllo per non essersi accorto che il tubo era montato in modo errato e di fogli scritti falsamente per nasconderne le carenze.

Ciò ha portato ad un procedimento contro il datore di lavoro, con cui Must è stato accusato di aver inviato un dipendente non sufficientemente formato e non in possesso delle competenze necessarie per controllare un impianto di gas.

I legali del tecnico e delle due società, che contestano i fatti, chiederanno l’assoluzione. Venticinque vittime si sono costituite parti civili, così come il Foyer Rémois e l’associazione Fenvac (Federazione nazionale delle vittime di attentati e incidenti collettivi).

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