Il Papa riceve in Vaticano gli ostaggi rilasciati e le famiglie degli ostaggi israeliani

Il Papa riceve in Vaticano gli ostaggi rilasciati e le famiglie degli ostaggi israeliani
Il Papa riceve in Vaticano gli ostaggi rilasciati e le famiglie degli ostaggi israeliani
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Una delegazione israeliana composta da ex ostaggi e famiglie di ostaggi ancora detenuti a Gaza è stata ricevuta questo giovedì in Vaticano da Papa Francesco. L'incontro, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri israeliano in collaborazione con le ambasciate israeliane a Roma e in Vaticano, fa parte degli sforzi diplomatici per mantenere la questione degli ostaggi al centro dell'agenda internazionale, per più di 400 giorni dopo il loro rapimento.

Durante questa udienza sono stati consegnati al Sovrano Pontefice alcuni doni simbolici. La famiglia Shoham gli regalò una maglia da calcio con il nome di Tal, ancora tenuto in ostaggio, ricordando una precedente corrispondenza tra Neve e il Papa sulla loro comune passione per lo sport. La famiglia Lifshitz ha presentato una spilla a forma di cactus, in omaggio a Oded, uno dei fondatori del Kibbutz Nir Oz, ancora prigioniero e appassionato di cactus. Luis Har, un ex ostaggio di origine argentina liberato dopo 129 giorni di prigionia, ha parlato al Papa in spagnolo e gli ha regalato una foto con la scritta “Casa”. Papa Francesco ha espresso la sua profonda compassione per le famiglie, promettendo di fare tutto il possibile per ottenere il rilascio degli ostaggi. “Prego per te e il tuo popolo”, ha detto, sottolineando che “la prima priorità è salvare vite umane”. Sharon Lifshitz, figlia di Yocheved e Oded Lifshitz, ha invitato il Papa a ricordare ai suoi fedeli che la liberazione degli ostaggi è una questione di umanità e di pace, insistendo che “dietro i numeri ci sono persone: Tal, Ofer, Oded, Alexander e altri 97 ostaggi devono tornare a casa. Della delegazione facevano parte soprattutto Helena Trofanov, liberata dopo 54 giorni ma il cui figlio Sasha è ancora prigioniero – la Jihad islamica ha trasmesso ieri un video di lui in prigionia – Yocheved Lifshitz, uno dei primi ostaggi rilasciati il ​​cui marito Oded è ancora detenuto, e lo Shoham famiglia (Adi e i suoi figli Neve e Hili), liberata dopo 50 giorni di prigionia ma il cui padre Tal rimane prigioniero. L'incontro si è concluso con una preghiera silenziosa, durante la quale il Papa ha espresso la speranza di vedere gli ostaggi liberati e si è impegnato a utilizzare tutti i canali possibili per raggiungere questo obiettivo. Ha poi stretto la mano a ciascun membro della delegazione.

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