La Russia supera le quote di produzione petrolifera dell’OPEC+ a maggio

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La Russia ha recentemente annunciato che la sua produzione di petrolio per il mese di maggio ha superato le quote stabilite dal gruppo OPEC+ (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e dei suoi alleati). Anche se non sono state divulgate cifre precise, il Ministero dell’Energia russo ha assicurato che questa situazione verrà corretta nel mese di giugno, in linea con i livelli di produzione previsti.

Produzione in eccesso e impegni futuri

Il superamento delle quote da parte della Russia si inserisce nel contesto dei tagli alla produzione dell’OPEC+ avviati alla fine del 2022. Questi tagli profondi miravano a stabilizzare il mercato petrolifero a fronte di una domanda moderata, tassi di interesse elevati e un aumento della produzione americana. La quota di produzione della Russia per maggio è stata fissata a circa 9,1 milioni di barili al giorno, compresi ulteriori tagli volontari.

Compensazioni ed estensioni degli accordi

Per compensare la produzione in eccesso, la Russia ha affermato che gli aggiustamenti verranno effettuati fino a settembre 2025. Questa misura è in linea con la recente decisione dell’OPEC+ presa il 2 giugno di estendere la maggior parte dei tagli alla produzione fino al 2025. I membri dell’OPEC+ si sono impegnati a ridurli gradualmente 2,2 milioni di barili al giorno per un periodo da ottobre 2024 a settembre 2025.

Reazioni e misure reattive

Separatamente, il presidente russo Vladimir Putin ha esteso fino alla fine del 2024 le misure di ritorsione contro il tetto massimo dei prezzi del petrolio imposto dai paesi occidentali. Questa decisione, pubblicata in un decreto governativo, vieta agli esportatori di petrolio russi e alle autorità doganali di rispettare questi massimali di prezzo, stabiliti per indebolire Gli sforzi militari di Mosca in Ucraina senza perturbare i mercati.

Contesto del limite di prezzo

Il tetto massimo dei prezzi, una misura senza precedenti anche durante la Guerra Fredda, mira a limitare le entrate della Russia mantenendo l’equilibrio del mercato globale. Per accedere ai finanziamenti occidentali necessari per aspetti cruciali del trasporto marittimo globale, come l’assicurazione, i commercianti di petrolio devono accettare di pagare non più di 60 dollari al barile per il petrolio russo trasportato via mare.
La situazione attuale evidenzia sfide e tensioni all’interno del mercato petrolifero globale, con la Russia che cerca di destreggiarsi tra gli obblighi dell’OPEC+ e le pressioni economiche e politiche esterne. Le decisioni prese nei prossimi mesi saranno decisive per l’equilibrio del mercato energetico globale e per le relazioni economiche internazionali.

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