Legislativa 2024: sospesa dai tribunali l’esclusione di Eric Ciotti dai repubblicani, cosa succederà adesso?

Legislativa 2024: sospesa dai tribunali l’esclusione di Eric Ciotti dai repubblicani, cosa succederà adesso?
Legislativa 2024: sospesa dai tribunali l’esclusione di Eric Ciotti dai repubblicani, cosa succederà adesso?
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l’essenziale
Il tribunale di Parigi ha invalidato l’esclusione di Éric Ciotti dai repubblicani pronunciata dall’Ufficio Politico del partito di destra. Questa decisione avrà diverse conseguenze a livello politico.

“La giustizia ha parlato”. Sono bastati pochi minuti perché Éric Ciotti, questo venerdì 14 giugno, commentasse la decisione del tribunale di Parigi in merito alla sua esclusione dai repubblicani, decretata dall’Ufficio Politico del partito di destra. Il tribunale si è quindi pronunciato, stabilendo in effetti che tale esclusione contraddiceva le norme stabilite all’interno del partito. Il testo prevede infatti che l’organismo possa riunirsi solo su richiesta del “presidente del movimento” – in questo caso Éric Ciotti – “o su iniziativa di un quarto dei membri del Consiglio nazionale”. Nel dettaglio, il verdetto è stato emesso dalla giurisdizione sommaria del tribunale di Parigi, che ha deciso di sospendere le decisioni di esclusione pronunciate contro il presidente dei repubblicani il 12 e 14 giugno.

In termini legali, cosa accadrà ora? La difesa di Eric Ciotti ha ora otto giorni per portare in tribunale il merito del caso. Successivamente si svolgerà una nuova udienza: finché non sarà organizzata, Éric Ciotti potrà utilizzare i loghi e i marchi che appartengono ai repubblicani e, ovviamente, restare sulla poltrona di presidente del partito di destra.

Il divario politico

Sul fronte politico, la situazione si preannuncia complessa in vista di queste elezioni. Dalla parte diÉric Ciotti e la sua alleanza con il Raggruppamento Nazionale, da 60 a 70 candidati del partito di destra sarebbero sostenuti dall’estrema destra durante queste elezioni. Tra questi premi di guerra ci saranno la consigliera regionale dell’Ile-de-France Babette de Rozière e “ex o attuali funzionari eletti da LR di Parigi”, ha precisato Sébastien Chenu in Francia 2. Il flame party investirà anche l’ex magistrato Charles Prats e l’ex editorialista di CNews Guillaume Bigot.

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Per i candidati che rifiutano l’alleanza con l’Raggruppamento Nazionale ci sono due soluzioni a disposizione: nel primo caso, accettare la mano tesa della maggioranza presidenziale. È il caso ad esempio dell’Hauts-de-Seine, dove è stato firmato un patto di “non aggressione” tra Gabriel Attal e i candidati dei Les Républicains per non scontrarsi. Un’altra soluzione è semplicemente per presentare i candidati LR, senza il minimo accordo con la maggioranza presidenziale o con il Raggruppamento Nazionale. Su questa strada, in un comunicato diffuso giovedì sera, il partito ha assicurato di aver già designato più di 200 candidati, compresi i 59 deputati uscenti che non hanno seguito il loro presidente. Con il rischio di situazioni grottesche in alcune circoscrizioni elettorali, in cui due candidati LR – uno pro-Ciotti e un altro anti-Ciotti – si scontrerebbero.

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