Domenica 17 giugno 2007, una coppia è entrata in un negozio specializzato in tende e tappeti nel centro di Bruxelles. Vengono a ritirare il loro ordine, ma il negozio è deserto. Avvicinandosi al bancone, i clienti scoprono un corpo insanguinato, quello del titolare del negozio, Caroline Storme, 48 anni.
Vengono chiamati i servizi di emergenza e la polizia. Nella riserva, nel retro del negozio, incontrano il proprietario, François-Xavier Storme, 48 anni, crollato contro un muro insanguinato. Accanto a lui giace la loro figlia di 21 anni. che tutti chiamano Carlouchka. Gli assassini hanno attaccato gli Stormes: 33 coltellate sul corpo della madre, 24 per il marito e 44 per la figlia frettolosamente spogliata. I decessi risalgono al giorno prima.
Quelli vicini alla famiglia Storme descrivono una famiglia unita e laboriosa. I loro due figli erano destinati a diventare ingegneri. Carlushka era molto brillante. Léopold, il più giovane, 19 anni, era un po’ meno serio. Al momento della tragedia si trovava lontano dal negozio.
domenica 17 giugno cinque ore dopo la scoperta dei corpi, Léopold Storme tornò a Bruxelles. Gli agenti di polizia che lo salutano ne sono sorpresi il giovane non fa domande. Nella sua borsa troviamo un po’ di cannabis. Léopold dice che fa uso di droghe dall’età di sedici anni. Gli inquirenti hanno osservato che il giovane aveva numerosi segni di tagli sulle mani. Ha detto che è stato ferito giovedì mentre spostava una macchina nel negozio di famiglia. Per altri marchi, si tratta di automutilazione recenti. Un’impronta di scarpa la taglia 45, come lui, è stata trovata mescolata al sangue delle vittime.
Una macchia di sangue che semina dubbi
lunedì 18 giugno Léopold Storme è accusato di omicidio del giudice Berta Bernardo-Mendez. Lo indicaè tornato in negozio sabato 16 giugno da Ostenda. Aveva dimenticato alcuni quaderni per le sue revisioni. Entrando nel negozio, ha detto di essersi trovato di fronte un uomo incappucciato. Ha combattuto. Un altro uomo mascherato è apparso con un coltello. Poi ha ricevuto un colpo alla testa. Si svegliò venti minuti dopo e vide i corpi di suo padre e sua sorella. Storme dice che era coperto di sangue. Lo era preso dal panico, convinto che sarebbe stato accusato. Ha pulito la stanza. Ha spogliato nuda sua sorella per farlo sembrare uno stupro e così scagionarlo.
Martedì 3 giugno 2008, un anno dopo i delitti, Me Pierre Huet, avvocato di Léopold Storme, conferma la presenza di sangue sconosciuto sulla scena del crimine. “Queste sono tracce di DNA che diremmo vecchie, ma non sappiamo a chi appartengono. Queste tracce erano rispetto a tutta una serie di persone compresi gli amici di Léopold Storme. Il proprietario di questo DNA non è stato identificato, ma ciò dimostra che gli inquirenti non hanno escluso subito la presenza di altre persone sulla scena”, indica Dominique Demoulin, giornalista di RTL-TVI che ha seguito la vicenda.
Léopold Storme, tuttavia, resta in detenzione. Su questo argomento riferiscono gli esperti psichiatrici conclusioni diametralmente opposte : sul serio paranoico per alcuni, depressivo, ma non psicotico per altri. Nell’agosto 2009, una relazione finale ha deciso indicando ciò il sospettato è sano di mente e responsabile delle sue azioni.
Lunedì 4 ottobre 2010, Léopold Storme, 23 anni, è qui la tribuna degli imputati della Corte d’Assise di Bruxelles. Gli esperti presentano l’imputato sul lato destro, come un “ragazzino amorevole, educato, gentile, protettivo”. D’altra parte, come appassionato di coltelli, tossicodipendente e collezionista di giocattoli sessuali. Léopold Storme si rivolge ai giurati. “Volevo proclamare pubblicamente la mia innocenza e lo farò per tutta la vita, se necessario”, ha detto. Lo è condannato a 26 anni di carcere, prima di essere rilasciato sulla parola nel 2027.
“Non abbiamo la fine della storia”, si rammarica Me Fabian Lauvaux, che era uno degli avvocati di Léopold Storme. “Non abbiamo una risposta riguardo al movente, alle ragioni per cui sono avvenuti questi omicidi”.
Ospiti di “L’ora del crimine”
-Dominique Demoulin, giornalista di RTL-TVI che seguì questa vicenda.
– Io Fabian Lauvaux, avvocato a Charleroi, era uno degli avvocati di Léopold Storme.
Per saperne di più