Baku ha chiesto alla UE e all’Ucraina di facilitare il transito del gas russo

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L’Unione Europea (UE) e l’Ucraina stanno cercando attivamente di garantire la continuità dei flussi di gas russo verso l’Europa centrale, nonostante le crescenti tensioni geopolitiche. L’attuale contratto di transito, che consente il passaggio di circa 15 miliardi di metri cubi (miliardi di metri cubi) di gas all’anno attraverso l’Ucraina, scadrà alla fine di quest’anno. Sebbene l’UE abbia ridotto le importazioni di gas russo, alcuni paesi, come l’Austria, fanno ancora affidamento su questa rotta.
Hikmat Hajiyev, consigliere presidenziale dell’Azerbaigian, ha confermato le discussioni in corso: “Sì, siamo stati contattati dall’UE e dall’Ucraina per svolgere un ruolo nel transito del gas. Lavoriamo come facilitatore. “. Inoltre, le esportazioni di gas azero sono aumentate enormemente dal 2022.

Le sfide di un nuovo accordo

L’Ucraina ha annunciato che non rinnoverà l’attuale contratto di transito, il che potrebbe rappresentare una grande sfida per i paesi dipendenti dal gas. L’UE ha cercato di compensare la perdita di gas nei gasdotti aumentando le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) russo, raggiungendo lo scorso anno 18 miliardi di metri cubi.
L’Azerbaigian potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel facilitare un nuovo accordo, ma ciò richiede investimenti significativi nelle infrastrutture. “Abbiamo bisogno di più soldi da investire nei giacimenti e sono necessari ulteriori investimenti nei gasdotti, ma le banche non investono perché si tratta di gas”, ha detto Hajiyev.

Gli sforzi di diversificazione dell’UE

Per ridurre la propria dipendenza dal gas russo, l’UE ha firmato un accordo con l’Azerbaigian per raddoppiare le importazioni di gas azero ad almeno 20 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2027. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo è ostacolato da sfide finanziarie e infrastrutturali.
Il vicepresidente di Uniper SE Michael Hilmer ha affermato che la società sta negoziando un aumento delle forniture di gas dall’Azerbaigian, come parte di una partnership energetica firmata nel 2022 con la Commissione europea. L’obiettivo è rafforzare la capacità di esportazione attraverso il Corridoio Sud del Gas.

Prospettive e sfide

La situazione evidenzia le sfide che l’UE deve affrontare nei suoi sforzi di diversificazione energetica. Gli investimenti nei combustibili fossili sono sempre più limitati dalle politiche bancarie che favoriscono le fonti rinnovabili. Hajiyev ha espresso preoccupazione per la sicurezza degli investimenti: “Tutti nell’UE dicono che abbiamo bisogno di gas, ma immaginiamo che l’Azerbaigian faccia i propri investimenti e poi l’UE poi affermi che non ce n’è bisogno. »
Mentre l’UE continua a destreggiarsi in un panorama energetico complesso e in rapida evoluzione, la collaborazione con l’Azerbaigian potrebbe offrire una soluzione parziale, ma permangono sfide sostanziali.
Il ruolo di facilitatore dell’Azerbaigian potrebbe rivelarsi cruciale nel mantenimento della stabilità delle forniture di gas nell’Europa centrale. Tuttavia, il successo di questi sforzi dipenderà in gran parte dalla capacità di mobilitare gli investimenti necessari e superare gli ostacoli finanziari e politici.

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