L’OPEC prevede ancora un aumento della domanda di petrolio per il 2024-2025, ma sta rivedendo leggermente al ribasso le sue stime. Quali sono le ragioni e le conseguenze per il mercato petrolifero globale? Scoprilo nella nostra analisi.
In un contesto di fluttuazioni costanti, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) ha appena pubblicato le sue ultime previsioni sulla domanda globale di petrolio per gli anni a venire. Anche se si prevede ancora una crescita, l'organizzazione ha però rivisto leggermente al ribasso le sue stime rispetto al mese precedente, sollevando interrogativi sull'evoluzione del mercato petrolifero.
Domanda in aumento, ma previsioni riviste
Secondo l'ultimo rapporto mensile dell'OPEC, il consumo globale di petrolio dovrebbe raggiungere i 104,03 milioni di barili al giorno (mb/g) nel 2024, dopo i 102,21 mb/g nel 2023. Per il 2025, l'organizzazione prevede un consumo di 105,57 mb/g. Se questi dati confermano una tendenza al rialzo, segnano tuttavia un leggero calo rispetto alle previsioni di ottobre, che prevedevano 104,14 mb/g per il 2024 e 105,78 mb/g per il 2025.
Questa revisione al ribasso, seppure lieve, si spiega principalmente con l’aggiornamento dei dati relativi ai primi tre trimestri del 2024. L’OPEC sottolinea però che la crescita attesa di 1,8 mb/g rispetto al 2023 rimane a un livello soddisfacentetrainato principalmente dai paesi non-OCSE, in particolare Cina, Medio Oriente, India e America Latina.
Fattori a sostegno della domanda
Nonostante questo aggiustamento, diversi elementi dovrebbero continuare a sostenere la domanda di petrolio nel 2024 e nel 2025:
- Forte domanda di carburanti per trasporti
- Crescita economica sana e continua, in particolare nei paesi emergenti
- L'aumento delle capacità di raffinazione e dei margini petrolchimici, principalmente in Cina e Medio Oriente
- Lo sviluppo di settori ad alta intensità di petrolio, come l’aviazione, la mobilità stradale, l’industria o l’edilizia
Produzione OPEC+ in leggero aumento
Dal lato dell’offerta, la produzione di petrolio greggio dell’OPEC e dei suoi alleati (OPEC+) è aumentata di 0,21 mb/g in ottobre rispetto a settembre, con una media di 40,34 mb/g. Questo aumento arriva dopo un calo di 0,56 mb/g nel mese precedente e una media di 40,10 mb/g in settembre.
All’inizio di novembre diversi membri dell’OPEC+ hanno annunciato un prolungamento dei tagli alla produzione fino alla fine di dicembre, rinviando così la riapertura delle chiuse mentre i prezzi erano a mezz’asta. Tutti i ministri si incontreranno il primo dicembre a Vienna, sede dell'Opec, per fare il punto della situazione.
Quali conseguenze per il mercato petrolifero?
Se le previsioni dell’OPEC restano positive, questa revisione al ribasso, anche lieve, potrebbe avere un impatto sul mercato petrolifero globale:
- Le pressioni al ribasso sui prezzi del greggio, già indebolite
- Incertezze sull’equilibrio domanda-offerta nei prossimi mesi
- Possibili aggiustamenti alle strategie produttive dei paesi esportatori
- Implicazioni per gli investimenti in esplorazione e infrastrutture
La volatilità resta la parola chiave sul mercato petrolifero e le previsioni dell'OPEC, pur rassicuranti sul lungo termine, non fanno altro che confermare questa tendenza.
– Un analista del settore energetico
Di fronte a queste incertezze, gli operatori del mercato dovranno dimostrare agilità e adattamento per navigare in un ambiente in continua evoluzione. La riunione dei ministri dell'OPEC+ di dicembre sarà attentamente monitorata a questo proposito, nella speranza di ottenere segnali chiari sulla strategia del cartello per i mesi a venire.
Nel frattempo, gli occhi rimangono puntati sugli indicatori economici globali, sulle tensioni geopolitiche e sull’evoluzione della pandemia, tutti fattori che continueranno a influenzare la domanda di petrolio e a modellare il panorama energetico globale. Una cosa è certa: l’oro nero non ha finito di fare notizia.