Mentre questo martedì si svolgeva a Romans-sur-Isère I funerali di Nicola Ucciso a colpi di arma da fuoco davanti a una discoteca dell'Ardèche, ha fatto il punto la procura di Marsiglia la sparatoria costata la vita al giovane 22enne. Nicolas Bessone era accompagnato dal direttore della polizia nazionale della Drôme Hervé Cazaux e dal capo della polizia giudiziaria della Drôme Philippe Toussaint incaricato delle indagini.
Sospetti reclutati sui social network?
I due sospettati di questa sparatoria hanno ammesso i fatti. Sostengono che non si conoscevano, che dovevano andare insieme ad un deal point a Valencia e che alla fine è stato loro chiesto di andare in discoteca quella sera per una manovra intimidatoria. L'autista dell'auto ha detto di sì reclutati sui social network. Il sospetto attentatore, un italiano di 19 anni, era “sconosciuto in Francia”sicuramente presente sul territorio nazionale da diversi mesi. Ammette di aver sparato volontariamente ma, secondo il pubblico ministero, ha spiegato di non averlo fatto “l’intenzione di togliere la vita a qualcuno”. Entrambi sono stati incriminati per omicidio e tentato omicidio da parte di una banda organizzata e sono stati posti in custodia cautelare.
Due feriti alle gambe, Nicolas colpito alla testa
Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, c'è gente davanti alla discoteca Seven di Saint-Péray dove si svolge una serata di Halloween. Secondo il racconto della procura di Marsiglia, l'assassino ha prima aperto il fuoco contro uno dei buttafuori della discoteca, mirando alle sue gambe. Quindi spara in direzione delle gambe di un cliente. E alla fine, sempre secondo la Procura, spara “verso la massa di clienti davanti alla discoteca”. Nicolas, 22 anni, è stato colpito alla testa con danni irreversibili. Lui è davvero un”vittima che non è né direttamente né lontanamente collegata a questa storia.”
Secondo il procuratore non c'è nulla che colleghi il caso alla cosca mafiosa DZ
Se è un “Azione finalizzata all’intimidazione”Perché ? Il procuratore Nicolas Bessone resta cauto. Il tentativo di estorsione è a “ipotesi di lavoro”non ci sono prove per dimostrarlo in questa fase. “Non c'è nemmeno nulla che colleghi il caso alla mafia DZ” precisa il pubblico ministero, contrariamente a quanto pensava il ministro dell'Interno Bruno Retailleau, che ha menzionato questa banda marsigliese. D'altra parte, “Tutto riconduce a Marsiglia” a questo proposito dice Nicolas Bessone. È qui che sono stati rubati i veicoli ed è sempre in questa città che è stato arrestato il sospetto assassino. Per questo il caso è affidato al JIRS di Marsiglia, il tribunale specializzato in criminalità organizzata.