Un giovane è stato ucciso uscendo da un bar nella notte tra venerdì e sabato a Perpignan. Da allora, la rabbia è cresciuta all’interno della comunità zingara.
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Un giovane di 22 anni è stato ucciso nella notte tra venerdì e sabato a Perpignan, nei Pirenei orientali. Samuel, padre di una bambina, era andato in un bar notturno del quartiere nord della città (Saint-Jacques) molto frequentato dalla comunità zingara. Stava assistendo a un concerto di flamenco quando scoppiò una rissa con i clienti descritti come zingari spagnoli. Poco dopo le 3 del mattino, un uomo è tornato nel parcheggio con una pistola e ha sparato al giovane.
Samuel viveva nel quartiere di Saint-Jacques. I suoi cari sono sotto shock. Emmanuel Gimenez, amico di famiglia, confida: “Era un giovane tranquillo, sempre sorridente. Aveva la vita davanti a sé. I suoi genitori erano distrutti”.
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Dopo questa tragedia, la tensione nella comunità è stata alta. Nella città di Bellus sono state date alle fiamme le case e le auto della famiglia del presunto attentatore. “Tante emozioni e anche tensioni”spiega Nick Gimenez, patriarca della comunità gitana di Saint-Jacques. “È un omicidio sfrenato, non se lo meritava.”
Il corpo di Samuel è stato trasferito a Montpellier per l’autopsia. La sua famiglia lo rivuole presto per piangere. “Per noi è importante avere i resti”insiste Nick Gimenez.
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Il sospettato è ancora in libertà. Alcuni credono che abbia attraversato il confine per nascondersi in Spagna. Le autorità continuano le ricerche.
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