Per coincidenza, mentre scriviamo queste righe, Nagra presenta il suo nuovissimo convertitore, il Classic DAC II, all’High-End di Monaco. Il produttore di Romanel-sur-Lausanne indica di essere stato equipaggiato con il motore digitale NADM (Modulo audio digitale Nagra) comune al DAC X HD e al Tube DAC, per offrire una versione più accessibile ma comunque efficiente. Il Classic DAC II supporta tutti gli attuali formati ad alta risoluzione come DSD256 (4x) e DXD.
Con questo convertitore con stadi d’uscita in classe A, Nagra punta più in là della sua naturale clientela specificando che il Classic DAC II è adatto a tutti coloro che dispongono di un’ampia libreria di CD, avendo i progettisti curato il rispetto delle Libro rosso definito da Sony e Philips nel 1980. A loro, Nagra promette che il Classic DAC II rivelerà “il sorprendente potenziale di questo formato sempre dinamico”.
Generazione classica 2015
Ma per ora rivediamo il nostro Classico con l’insieme Amp e Preamp, i cui pregiudizi tecnici danno un’indicazione abbastanza chiara della direzione musicale perseguita, a metà tra l’efficienza e la ricerca della verità.
Onore al Classic Amp lanciato sul mercato nel 2015. Questo amplificatore fa parte della linea di stadi di potenza Nagra che inizia con l’MPA (1998), e continua con il PMA (2005) e l’MSA (2009). Rispetto a quest’ultimo la potenza aumenta sensibilmente, passando da 2×60 W a 2×100 W a 8 Ω, i primi watt in classe A, da un’unica coppia di transistor MOSFET di potenza. Questa semplicità di progettazione gioca un ruolo importante nella musicalità e nel rispetto dell’integrità del segnale. Come prerequisito, una drastica selezione di questi transistor di tipo militare, misurati e selezionati a mano prima dell’assemblaggio. Altro punto saliente, l’alimentazione, fondamentale per seguire le differenze di dinamica in modalità musicale e compensare le repentine variazioni di impedenza della maggior parte dei diffusori nei bassi. Un trasformatore toroidale da 400 VA alimenta raddrizzatori e sei condensatori chimici per un totale di 141.000 μF per canale (!). In parallelo, un circuito correttore del fattore di potenza (PFC) garantisce che la corrente sia sempre in fase con la tensione, senza picchi di interferenza o distorsioni.
Gli stadi di ingresso sono accessibili in modalità simmetrica o asimmetrica con scelta di sensibilità (1V o 2V) e possibilità di ponte i due canali per ottenere un blocco mono da 200 W a 8 Ω. Come tutti i Nagra, il Classic Amp è dotato di un modulometro a due aghi e di una chiave di avvio con posizione Muto e rilevamento automatico del segnale di ingresso.
Un layout che si trova sulla parte anteriore del preamplificatore Classic presentato l’anno successivo, accompagnato da un volume motorizzato (potenziometro ALPS) e da una ruota codificatrice che consente l’accesso ai menu i cui parametri sono visualizzati su uno schermo LCD.
Anche il Classic Preamp fa parte di una stirpe che va dal PL-P (1997) al PL-L (2001) quindi al Nagra Jazz (2012); in comune, un’architettura valvolare che difficilmente si potrebbe immaginare, visto che il Classic Preamp, l’ultimo nato, si rivela silenzioso e lineare. La silenziosità di funzionamento è un punto su cui i progettisti del Classic Preamp hanno focalizzato la loro attenzione, consapevoli dell’importanza di questo parametro sia dal punto di vista soggettivo che oggettivo. Di conseguenza, il rapporto segnale/rumore cambia da 105 dB per il Nagra Jazz a 125 dB per il preamplificatore classico!
Il guadagno del preamplificatore classico può essere scelto tra unità o 12 dB (4x). Sebbene il layout generale del preamplificatore sia lo stesso del PL-P (doppio triodo 12AX7/ECC83 in classe A gruppo inseguitore anodico in ingresso, metà triodo 12AT7/ECC81 in gruppo inseguitore catodico in classe A in uscita), ogni generazione spinge più prestazioni , dalla scelta dei componenti, dalla loro ubicazione e dalla loro fonte attuale. Dotato di un alimentatore interno con opzione esterna (Nagra MPS), il Preamplificatore Classico contiene solo capacità in polipropilene, sia di collegamento che di filtraggio degli alimentatori. Vietati i prodotti chimici.
Dotato di ingressi e uscite XLR ma anche RCA, può opzionalmente ospitare trasformatori balun fatto su misura e ha un amplificatore per cuffie con jack da 6,35 mm preso in prestito dal DAC Nagra HD. In questa generazione, i connettori si trovano classicamente sul retro. E come il Classic Amp, il suo telaio in alluminio anodizzato lo isola dal rumore elettromagnetico mentre il pannello frontale da 14 mm segna la finitura.
Altamente consigliate, le basi isolanti VFS L, costituite da piastre di alluminio separate da sfere Alpha-gel, agiscono positivamente assorbendo le vibrazioni, in particolare quelle provenienti dagli altoparlanti trasmessi per via aerea.
Osservazione principale ascoltando il nostro Focal Spectral 40th: una sensazione di calma, linearità e aerazione portata alla sua incandescenza. Se la sorgente fornisce un livello significativo come, ad esempio, il DAC/lettore Soulnote S-3 con clock X-3 in questo file, daremo priorità al preamplificatore classico con guadagno unitario per guadagnare ulteriormente in apertura e sottigliezza.
Il mix di tubi triodo come preamplificatore e semplici MOSFET push-pull come amplificatore si avvicina ad un ideale teorico in termini di riproduzione del suono. Percorso del segnale senza ostacoli, linearità avanzata, distorsione minima, riduzione del rumore, ricchezza spettrale e fase rispettata: cosa si può chiedere di più?
Illustrazione con l’Ensemble vocal de Lausanne diretto da Michel Corboz nel Nel Paradiso Di Requiem di Fauré (Mirare): quest’ultimo si installa maestoso nel nostro auditorium, facendo respirare ed esistere su ogni banco la tensione metafisica che governa quest’opera di singolare intensità. Stessa emozione con il Blattwerk Quintett nella trascrizione di Mia mamma oca di Ravel (Schweizer Fonogramm): i timbri degli strumenti a fiato sono riprodotti con rara sensibilità. Classica delizia svizzera!