Petrolio appesantito dalla Cina, gas spinto dall’uragano Rafael

Petrolio appesantito dalla Cina, gas spinto dall’uragano Rafael
Petrolio appesantito dalla Cina, gas spinto dall’uragano Rafael
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Washington (awp/afp) – I prezzi del petrolio sono scesi lunedì, ancora appesantiti dalle nuove misure di stimolo cinesi considerate deludenti, mentre il gas naturale è salito dopo la chiusura delle piattaforme a causa del passaggio dell'uragano Rafael.

Sul fronte petrolifero, il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord, con consegna a gennaio, è sceso del 2,76%, chiudendo a 71,83 dollari.

Il prezzo del barile del titolo americano West Texas Intermediate (WTI), con scadenza a gennaio, è sceso del 3,32%, a 68,04 dollari.

“Il mercato sperava in misure economiche più robuste (da Pechino), ma è rimasto deluso da ciò che è stato deciso alla fine”, ha commentato all’AFP Andy Lipow, analista di Lipow Oil Associates.

La Cina, il più grande importatore mondiale di petrolio, ha promesso venerdì 10.000 miliardi di yen (circa 1.400 miliardi di dollari) per rifinanziare le autorità locali e consentire loro di contrarre ulteriori prestiti.

La mancanza di misure a sostegno dei consumi, tuttavia, ha deluso gli investitori e sta pesando sui prezzi dell’oro nero.

“Il mercato del petrolio è sotto pressione da diverse settimane, poiché l'offerta continua ad aumentare (…) mentre la crescita della domanda in Cina è stata piuttosto debole”, ha sottolineato Lipow.

Secondo Commerzbank, le importazioni cinesi di petrolio greggio sono diminuite del 9% su base annua nel mese di ottobre. Questo è il sesto mese consecutivo di contrazione.

Inoltre, secondo Lipow, lo spettacolare rialzo del dollaro dopo la vittoria di Donald Trump “pesa sui prezzi”.

La valuta americana è salita del 2,16% da mercoledì e, poiché il petrolio viene spesso scambiato in dollari, un apprezzamento del biglietto verde aumenta la fattura petrolifera.

Il mercato resterà attento questa settimana alla pubblicazione dei rapporti mensili dei principali previsori, ovvero quello dell'OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) martedì, quello dell'Agenzia americana per l'informazione energetica mercoledì, poi quello dell'Organizzazione internazionale Giovedì l’Agenzia per l’Energia (IEA).

Sul versante del gas, il contratto di riferimento del gas naturale americano è balzato del 9,67%, spinto in particolare dai problemi di produzione legati alla chiusura di alcune piattaforme durante il passaggio dell'uragano Rafael nel Golfo del Messico.

Secondo il Bureau of Safety and Environmental Protection (BSEE), un'agenzia statunitense, lunedì è stato sospeso il 13,06% della produzione media giornaliera di gas naturale nel Golfo del Messico.

Il movimento al rialzo del gas può essere spiegato anche con l'arrivo di un fronte freddo in movimento verso il nord-est degli Stati Uniti, mentre il mercato si aspettava un inverno mite.

“Dopo che lo slancio ha raggiunto un punto di esaurimento ribassista la scorsa settimana, i catalizzatori rialzisti – tra cui il collasso della produzione e il clima più freddo – stanno innescando un rimbalzo tanto atteso…”, secondo gli analisti di EBW.

afp/rp

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