per l’ex ambasciatore francese in Cina e Russia è “normale” che venga convocato l’ambasciatore israeliano in Francia

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L'ex ambasciatore francese in Cina e Russia ha reagito, lunedì su franceinfo, all'incidente diplomatico avvenuto la settimana scorsa in Israele, con il breve arresto di due gendarmi francesi a Gerusalemme.

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Pubblicato il 11/11/2024 19:54

Tempo di lettura: 2 minuti

type="image/avif">>Jean-Maurice Ripert, 19 agosto 2019, a Pechino. (WU HONG / PISCINA)>>
Jean-Maurice Ripert, 19 agosto 2019, a Pechino. (WU HONG / PISCINA)

Per Jean-Maurice Ripert, ex ambasciatore francese in Cina e Russia, il fatto che martedì 12 novembre, dopo l'incidente diplomatico avvenuto la settimana scorsa in Israele, sia stato convocato l'ambasciatore israeliano in Francia, è un fatto “normale”. Giovedì scorso, la visita a Gerusalemme del capo della diplomazia francese, Jean-Noël Barrot, è stata segnata da un incidente diplomatico. È entrata la polizia israeliana “esercito” et “senza autorizzazione” a Eléona, storico luogo di pellegrinaggio gestito dalla Francia a Gerusalemme Est. La polizia israeliana ha poi arrestato brevemente due gendarmi francesi in abiti civili.

“Di fronte a questa nuova violazione del protocollo, delle regole diplomatiche e del diritto internazionale, è normale che la Francia reagisca”continua lunedì sera su franceinfo. Jean-Maurice Ripert, tuttavia, invita a non farlo “reagire in modo eccessivo”ma secondo lui, la Francia “Non posso lasciarlo andare.” L'ambasciatore israeliano in Francia sarà convocato martedì al Ministero degli Affari Esteri “fornire spiegazioni e discutere i possibili risultati”ha annunciato lunedì il Quai d’Orsay.

Interrogato anche sulla presenza di Emmanuel Macron giovedì alla partita di calcio che contrapporrà Francia e Israele allo Stade de sotto massima sicurezza, Jean-Maurice Ripert ritiene che sia una buona cosa “di fronte a questa ondata senza precedenti di sfrenato aperto antisemitismo in Francia”. “Dobbiamo reagire, non dobbiamo accettarlo”aggiunge. Secondo lui la presenza del presidente significa “Sarò con chi non si lascia intimidire”. “Da questo punto di vista il presidente della Repubblica lancia un segnale alla comunità ebraica francese”. Un atto che Jean-Maurice Ripert giudica “coraggioso” et “Benvenuto”.

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