Condannato per aver violato ancora una volta il divieto di contatto con l’ex compagna

Condannato per aver violato ancora una volta il divieto di contatto con l’ex compagna
Condannato per aver violato ancora una volta il divieto di contatto con l’ex compagna
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I giudici, riuniti in procedura d’urgenza e comparizione immediata lunedì 4 novembre 2024 presso il tribunale di Châteauroux, hanno affrontato un imputato “Sì, ma…”. Sabato 2 novembre, nella notte, è stato trovato a casa della sua ex compagna. “Sì, ma è lei che detta le regole se voglio vedere i bambini!” »risponde quest’ultimo.

L’uomo, 35 anni, dovrà rispettare il divieto di contatti con l’ex compagna, madre del suo bambino. “Sì, ma è lei che torna ogni volta”ci assicura che la coppia è stata prima ad Angers (Maine-et-Loire) poi a Quimper nel Finistère. In seguito alla sua ultima condanna a giugno, gli è stato quindi vietato di contattare questa persona « ex-compagne ». Venne a stabilirsi vicino alla sua famiglia, a Bourges poi a Issoudun. “È lei che è tornata. Per i bambini è mia madre che ha una chiave di riserva del suo appartamento. Vengo a prendermi cura di loro nel fine settimana, normalmente non ci incontriamo”continua l’imputato.

“Sei tu quello che ti è rimasto intrappolato da solo!” »

Tranne che la notte dell’1È il 2 novembre fu lei a chiamare la gendarmeria in piena notte per riferire che il suo compagno era nella sua abitazione. “Non avrebbe dovuto essere lì.” Non so come sia arrivato lì! “, giura l’imputato. “Chi eri a casa sua?” “, insiste il presidente. “Sì, ma…” E l’imputato ha continuato il suo ragionamento, spiegando che sì, stava facendo un barbecue davanti al suo appartamento, ma che lei non era lì in nessun momento.

È il sostituto procuratore che deve ricordargli che ha già quattro condanne per violenza sulla compagna. “Sì, ma è stata condannata anche lei a gennaio! “, ribatte l’imputato. “Ogni volta mi intrappola. » La Corte taglia corto. “Sei tu quello che ti ha intrappolato!” » Il sostituto procuratore ricorda che uno dei ragazzi dichiara di averli sentiti litigare. “Ha imparato a mentire a tutti!” “, assicura l’imputato. E quando gli viene chiesto perché non ha riconosciuto la paternità, dal momento che insiste sull’importanza di mantenere i figli, è l’ennesima “sì, ma ogni volta che andavo a farlo, lei (la vittima, ndr)fa scalpore! »

Una versione a cui il sostituto procuratore non crede. Ricorda la voce sussurrata e la minaccia di far venire i vigili del fuoco perché finalmente quella sera la porta fosse aperta. Tanto più che l’uomo ha una lunga fedina penale, 29 condanne: cinque per violenza domestica, furti violenti… Sulla questione del suo avvocato, Me Dubois Dinant, l’imputato afferma che i suoi quattordici anni di detenzione in totale ” calma “. “Mi ha fatto riflettere. » Non basta per il sostituto procuratore che solleva l’osservazione del servizio di integrazione e libertà vigilata e “la sua debole capacità di mettersi in discussione”. Il tribunale ha condannato l’imputato a un anno di carcere, con detenzione continuata.

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