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Editoriale Guingamp
Pubblicato il
11 novembre 2024 12:03
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Si tratta di una questione particolarmente delicata su cui si occuperà questo venerdì 8 novembre la Corte d’assise di Saint-Brieuc.
Nell’estate del 2022, a Guingamp, un bambino di tre anni è stato trovato morto nella casa di famiglia.
Al momento di questa macabra scoperta, nell’alloggio erano presenti soltanto altre due persone. La madre, allora 22enne, e il suo nuovo compagno, 29enne.
Questo venerdì 8 novembre 2024 si aprirà la sessione del tribunale dedicata a questo caso, con il verdetto atteso venerdì 15 novembre.
In apertura dei dibattiti, il presidente fa un riassunto dei fatti, così come appaiono al termine dell’inchiesta giudiziaria, e che hanno portato al deferimento dei due imputati alla Corte.
Domenica 10 luglio 2022, nel tardo pomeriggio, i servizi di emergenza sono stati chiamati in rue du Petit Lourdes a Guingamp, dietro lo stadio Roudourou. Un bambino è in arresto cardiorespiratorio.
Un medico constata la morte del piccolo Eythan D., di tre anni, e rilascia un certificato di morte con ostacolo medico-legale. La madre della piccola e Gaël Scoubart, il suo compagno, vengono messi in custodia di polizia.
Solo nella sua stanza tutto il giorno, probabilmente già morto
Quel giorno nessuno vide il bambino finché non fu scoperto il suo corpo. L’ultimo a vederlo vivo è stato il compagno di sua madre.
La sera prima, intorno alle 20, era andato in camera sua per portargli del cibo, ma, secondo lui, il bambino aveva avuto un attacco, sbattendo la testa contro il muro e gettandosi a terra. Gaël Scoubart ammette di aver perso la pazienza, di averlo afferrato per un braccio e di averlo gettato sul letto.
Comportamento piuttosto surreale
Intorno alle 16:20 di domenica, quest’ultimo si è recato nella stanza del bambino, ha fotografato un gattino che giocava, poi si è rivolto al bambino.
La posizione del bambino lo incuriosisce. Si avvicina, cerca di svegliarlo, invano. Il suo pensiero è che il ragazzino sia morto. Tenterà di svegliare il suo partner, ma non ci riesce.
Poi va in sala da pranzo e beve il rosé. Mezz’ora dopo, la madre si sveglia e va nella stanza del figlio. Nota anche che il bambino non respira più. Chiedono aiuto.
In pochi minuti tutti i soccorritori sono arrivati sul posto. Il medico d’urgenza ha subito constatato che il ragazzino era effettivamente deceduto e che tale morte era avvenuta già diverse ore fa.
Il corpo del bambino coperto di lividi
Le scoperte fatte da questo medico sono spaventose. Scrisse un certificato medico in cui elencava i venti lividi di età diverse, riscontrati su tutto il corpo del ragazzo, sul torso, sui quattro arti, sul volto… Nessuna parte del corpo fu risparmiata.
Una tavola fotografica difficile da sostenere
Il presidente del Tribunale trasmette sul maxischermo la pellicola fotografica prodotta dagli inquirenti, non senza avvisare il pubblico che certe immagini saranno difficili da vedere. Alcuni membri della famiglia del ragazzino lasciano quindi la stanza. Le immagini poi vengono trasmesse, la vista del corpo contuso del ragazzino è insopportabile.
Un appartamento antigenico
Il terreno è disseminato di rifiuti e immondizie vari, escrementi di animali, numerosi cadaveri di bottiglie di alcolici, avanzi dei pasti in cucina.
Il piatto doccia sembra non essere stato utilizzato da molto tempo; lì sono stati rinvenuti pezzi di vetro. Sono il risultato della rottura del muro che risale a diversi mesi fa.
Una stanza condivisa con una cucciolata di gattini
Entrando nella stanza della piccola vittima, dietro la porta si trovano ammucchiati dei giocattoli. A sinistra, due materassi posti a terra, uno per il bambino, l’altro per i gatti. Anche la lettiera viene messa a terra, piena di escrementi…
Più preoccupati per il loro cane e i loro gattini che per il bambino
Questa prima giornata di udienza vede sfilare davanti al Tribunale alcuni dei primi soccorritori, polizia, vigili del fuoco, medici d’urgenza.
Il giorno dell’incidente, i due imputati erano più preoccupati per il loro cane e i loro gattini che colpiti dalla morte del ragazzino.
La mamma ha addirittura parlato al suo cane: “Non preoccuparti, la mamma tornerà presto”.
Quando viene ammanettata per essere portata in gendarmeria, aggiunge: “Oh bene, i vicini mi vedranno così”.
Il giovane gendarme che si occupava dell’interessato è rimasto scioccato dalle sue parole.
Alcol e droghe
I due imputati avevano una relazione dal dicembre 2021 e, in seguito alla perdita del suo appartamento, Gäel Scoubart è andato a vivere con la sua compagna nel maggio 2022.
Le dipendenze sono diverse e varie all’interno della coppia. Consuma alcol ogni giorno, combinato con diversi “gusci” di cannabis al giorno.
Una vita virtuale sui social network
Lisa D. non beve, ma il suo consumo di cannabis è significativo. A questo si aggiunge il trattamento antidepressivo. Il suo stile di vita è completamente al passo con quello di una madre.
Una vita “virtuale” notturna, fatta di videogiochi e social network. Si alza tardi nel pomeriggio, un’ora o due prima che suo figlio venga mandato nella sua stanza per passare la notte.
Sul banco dei testimoni, riconosce la sua mancanza di coinvolgimento nell’educazione di suo figlio. Crede di aver “delegato” questa funzione al suo partner.
La coppia è stata posta in custodia cautelare dopo la custodia. Sebbene l’accusato sia tuttora detenuto, la madre del bambino è libera da gennaio di quest’anno.
Lui, processato per omicidio e violenza contro il bambino, rischia l’ergastolo, poiché la madre del bambino rischia una pena di sette anni per mancata assistenza a persona in pericolo e privazione di cure.
Da quando è stata rilasciata dalla detenzione, Lisa D. ammette di non fare molto nelle sue giornate e in risposta a una domanda conferma di non aver ancora visitato la tomba di suo figlio.
I dibattiti proseguiranno da martedì prossimo fino al fine settimana.
SK
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