l'essenziale
Per ridurre il deficit della previdenza sociale, i membri del governo e i deputati propongono di eliminare i giorni festivi. Sappiamo con precisione cosa comporterebbe una misura del genere.
È abbastanza semplice prevedere quanto ricaverebbe l’eliminazione di un giorno festivo in Francia. Questa misura, sostenuta da membri del governo e deputati macronisti per ridurre il deficit della previdenza sociale, equivarrebbe a far lavorare i dipendenti 7 ore in più all'anno, senza retribuzione.
È il caso oggi della giornata di solidarietà destinata all'autonomia degli anziani o dei disabili, inizialmente fissata per il lunedì di Pentecoste. Grazie ad esso, quello che chiamiamo il quinto ramo della previdenza sociale riceve dalle aziende l'equivalente di un contributo giornaliero, ovvero lo 0,3% della loro busta paga lorda, versato nell'ambito del Contributo di Autonomia Solidale (CSA). A ciò si aggiunge la partecipazione degli stessi pensionati, le cui pensioni sono ridotte dello 0,3%, al Contributo Aggiuntivo di Solidarietà per l'Autonomia (CASA). In totale, nel 2024 il Fondo Nazionale di Solidarietà per l’Autonomia è riuscito a raccogliere 3,42 miliardi euro grazie a questo giorno, ovvero l'8,2% delle sue entrate annuali.
“Effetti incerti su economia e occupazione”
Queste cifre sono coerenti con quelle avanzate dalle senatrici Chantal Deseyne (LR), Anne Souyris (ecologista) e Solanges Nadille (Raduno dei Democratici, Progressisti e Indipendenti) nel rapporto informativo pubblicato il 25 settembre. Secondo loro, una seconda giornata di solidarietà potrebbe portare “2,4 miliardi di euro entrate aggiuntive” nel 2025, e addirittura 3,3 miliardi di euro “aumentando simmetricamente il contributo dei pensionati”.
Resta il fatto che la misura potrebbe avere conseguenze indesiderate. Nel 2020, in un rapporto sull'argomento, Laurent Vachey, ispettore generale delle finanze ed ex direttore della CNSA, indicava che “una seconda giornata di solidarietà fornirebbe un reddito equivalente (a quello della prima, ndr.), ma con effetti incerti sull’economia e sull’occupazione. Se l'orario di lavoro dei dipendenti aumenta, possiamo effettivamente aspettarci che le aziende assumano di meno.
