come ambasciatori di pace?

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Verso Taoyuan per sei rappresentanti della Camera Economica Junior di Auxerre! È stato all'inizio di novembre, in occasione del Congresso internazionale di questo movimento quasi universale (più di un centinaio di paesi dei cinque continenti aderiscono alla Junior Chamber International), accogliendo al suo interno giovani incubatori di progetti sociali ed economici, meno di 40 anni. Sull’isola di Taiwan – epicentro di notizie geopolitiche che sono in tensione da un po’! -, gli Icaunai si sono comunque sentiti a proprio agio con le loro scarpe da ginnastica, nonostante il passaggio dell'ennesimo tifone!

TAOYUAN (Taiwan) : No, non dovevano subire l’ira bellicosa della potente Cina, situata a due passi di distanza, e una nuova bellicosa dimostrazione di forza da parte del regime di Xi JINPING per accerchiare il vecchio blocco aeronavale praticando l’isola di Formosa che ora cerca di rivendicare la sua totale indipendenza e autonomia dall'ex Regno di Mezzo! Né sperimentare l’allarme rosso per la caduta imprevedibile di un missile balistico inviato come antipasto dal dittatore di Pyongyang, capitale di una Corea del Nord sempre più egemonica nella regione. Appena, in termini di inconvenienti inerenti a questo soggiorno esotico, avendo richiesto più di 13 ore di volo senza scalo, il passaggio dell'ennesimo tifone. Questo, chiamato “Kong Rey”, richiamava curiosamente nella sua semantica originaria il motivo della presenza dei suoi sei Auxerrois in questa contea occidentale dell'isola, situata a 50 minuti dalla capitale Taipeh.

“Kong Rey” – il tifone che ha causato gravi danni al sud dell'isola senza provocare vittime -, per meglio evocare il “Congresso” internazionale della JCE, ospitato quest'anno nel Sud-Est asiatico?! Una cosa che fa sorridere Baptiste CHAPUIS, uno dei sei membri della delegazione di Auxerre, presente sul posto.

Più di 7.000 partecipanti si sono riuniti in una conferenza!

Una JCE Auxerre ben rappresentata – la più grande delegazione della Borgogna Franca Contea -, a più di 9.800 chilometri dalla Francia. Un'avventura indimenticabile per questi giovani, aggrappati al loro credo di lealtà, solidarietà, altruismo e rispetto per gli altri. Inoltre, segno dei tempi, quest'anno il tema unificante di questo convegno internazionale dall'altra parte del pianeta è stato “la pace nel mondo”. Un programma vasto, insomma, in un momento in cui i conflitti riemergono ai quattro angoli del globo come funghi che crescono dopo la rugiada del mattino.

Durante questo periodo di immersione nel paese che produce ben il 60% dei microchip mondiali utilizzati per alimentare tutta la tecnologia elettronica e digitale, gli abitanti di Auxerre hanno avuto tutto il tempo per partecipare ai workshop di formazione offerti dagli organizzatori di questo congresso al quale hanno partecipato più di 7.000 persone provenienti da 106 paesi membri. Avremo notato di sfuggita l'assenza della delegazione cinese e di quella russa. Bene, bene, quando la geopolitica raggiungerà i movimenti associativi internazionali.

In totale, una trentina di francesi si sono recati a Taiwan per questo congresso. Avremo anche constatato la presenza sul posto dell'ex presidente nazionale di JCE Francia, Jean-Eric FRAY di Auxerre. Così come un'altra figura locale, ancora molto coinvolta nel movimento, Laurent DEVELLE, che oggi dirige la struttura turistica “Week-end Ludique”.

La JCI rappresenta attualmente 4.683 club in tutto il mondo e accoglie più di 148.000 soci.

Verso la Tunisia nel 2025

L’anno prossimo gli auxerresi si recheranno in Tunisia per partecipare, dal 4 all’8 novembre 2025, ai lavori del futuro Congresso Internazionale. Una grande ricompensa per la terra africana. Gli africani sprovvisti di visto non potranno recarsi nell’isola asiatica.

Precisiamo che in seguito alle elezioni svoltesi durante questo evento, è un giapponese Keisuke SHIMOYAMADA ad ereditare la carica di presidente mondiale per l'anno finanziario 2024/2025. Succede così all'indiano Kaveen Kumar KUMARAVEL, alla guida di questo movimento di giovani intraprendenti cittadini del pianeta ancora per qualche giorno. La prova che il continente asiatico ricopre ormai un ruolo di primo piano all’interno delle grandi istituzioni globali. Possiamo dire lo stesso degli europei?

Thierry BRET

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