Mentre la campagna referendaria è stata lanciata ufficialmente il 6 novembre, i partiti, i movimenti e le personalità politiche aderenti alla piattaforma Vision 2025 restano curiosamente silenziosi, aspettando senza dubbio un’istruzione di voto comune da parte del loro leader, Hervé Patrick Opiangah, che potrebbe non arrivare. Una posizione che il diretto interessato ha denunciato a malincuore, invitando i suoi colleghi, leader politici, a esprimere un parere formale sulla questione del referendum.
Hervé Patrick Opiangah, leader della piattaforma Vision 2025, invita i suoi colleghi a commentare la questione del referendum costituzionale. © GabonReview
Sarà”Sì” O “Non» per Vision 2025 durante il prossimo referendum costituzionale? Dodici giorni prima della consultazione, la piattaforma politica creata in vista delle elezioni presidenziali, legislative e locali previste per il prossimo anno non ha preso alcuna decisione. Cosa piuttosto curiosa: nessuno dei 40 membri che la compongono ha espresso la propria posizione. Senza dubbio stanno ancora aspettando una posizione comune che potrebbe non arrivare.
Tuttavia, tre giorni dopo il lancio ufficiale della campagna referendaria, Hervé Patrick Opiangah, leader di detta piattaforma, non sembra apprezzare questo silenzio. Questo soprattutto perché il tempo stringe e la campagna dura solo 10 giorni. Inoltre, in un comunicato stampa indirizzato loro all’inizio del fine settimana, il leader dell’Unione per la democrazia e l’integrazione sociale (UDIS) ha invitato i suoi colleghi a prendere posizione formale sull’unica questione del referendum: sono, sì o no? no, favorevole all’adozione del progetto di Costituzione presentato dai militari al potere? Volendo essere democratico, invita quindi ogni squadra a scegliere in base ai propri valori “prendere posizione secondo l’orientamento della propria formazione politica”assicurandoti al contempo di fare una scelta tale “preserva gli interessi superiori della Nazione e [qui, répond] obiettivamente alle profonde aspirazioni del popolo gabonese”.
Va detto che, nonostante le discussioni interne delle ultime settimane, la piattaforma non è riuscita a raggiungere una posizione comune sull’argomento, da qui la libertà concessa a ciascun membro dal coordinatore generale che si dichiara democratico. Per giustificare il suo invito, Hervé Patrick Opiangah invoca il “carattere eccezionale di questo referendum elettorale” che, secondo lui, deve essere dissociato dalle prossime scadenze elettorali. Tuttavia, assicura “Per le prossime elezioni presidenziali, legislative e locali, la piattaforma darà istruzioni basate sull’opinione dei suoi membri”.