Nel terzo trimestre il rischio di uno scoppio della bolla immobiliare in Svizzera ha continuato a diminuire per la settima volta consecutiva.
I prezzi delle case di proprietà hanno continuato a salire, ma la riduzione delle tasse per i residenti, indotta dalla riduzione del tasso di riferimento della Banca nazionale svizzera, insieme alla riduzione del livello del debito, hanno ampiamente contribuito all’evoluzione della bolla immobiliare. indice compilato su base quadriennale dagli economisti di UBS.
“Il calo degli interessi, la domanda moderata di ipoteche, la scarsa attività edilizia e l’aumento degli affitti smentiscono sempre più il rischio di una correzione dei prezzi”, sottolineano gli autori del rapporto distillato venerdì.
A livello regionale, l’inflazione inferiore alla media nella regione di Ginevra ha ormai risolto lo squilibrio tra prezzi immobiliari e redditi nonché tra prezzi e affitti. Le distorsioni sul versante francese si trovano ora nel Canton Vaud.
Sotto la media si è rivelato anche l’accentuarsi dello squilibrio tra prezzi di acquisto e canoni di locazione delle abitazioni principali oltre Sarine. L’esplosione dei prezzi delle seconde case nelle regioni turistiche dei Grigioni ha invece generato nuovi squilibri. Sono aumentati quelli già osservati nelle regioni alpine della Svizzera centrale.
jh
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