A Taiwan le autorità premiano i cittadini che avvistano navi cinesi

A Taiwan le autorità premiano i cittadini che avvistano navi cinesi
A Taiwan le autorità premiano i cittadini che avvistano navi cinesi
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Affidati a “la forza del popolo” rafforzare le capacità di difesa dell’isola… È questa la scommessa che vuole fare la Guardia costiera di Taiwan, che ha annunciato venerdì 8 novembre che offrirà fino a 200.000 dollari di Taiwan (5.767 euro) “per chiunque individui l’attività cinese” nelle acque territoriali dell’isola, riferisce I tempi dello Stretto.

“Questa ricompensa sarà pagata a coloro che denunceranno un caso di pirateria, omicidio, incendio doloso o presa di ostaggi”, continua il quotidiano di Singapore. Denunciando l’ingresso illegale di cittadini cinesi si guadagneranno 50.000 dollari di Taiwan, ovvero 1.440 euro. Un sistema riassunto in una frase in un comunicato stampa delle forze di sorveglianza dell’acqua taiwanesi:

“La guardia costiera ha una manodopera limitata, ma la forza umana in mare è infinita”.

Taiwan subisce da diversi anni intimidazioni da parte delle navi provenienti dalla Cina, che rivendica la sovranità territoriale sull’isola e sta intensificando le sue attività militari nel Mar Cinese Orientale.

Zona grigia

Queste attività sono, spiega l’ Tempi dello Stretto, di a “La strategia della ‘zona grigia’ della Cina, che non arriva fino alla guerra, ma mira a far rispettare quello che Pechino chiama il suo ‘diritto a gestire e controllare lo Stretto di Taiwan’”.

A Taiwan, continua il quotidiano, “La guardia costiera viene regolarmente criticata per non aver individuato alcuni casi di cittadini cinesi che attraversavano lo stretto e sbarcavano sull’isola”.

Il 14 ottobre, quattro giorni dopo una dichiarazione del presidente taiwanese che assicurava che l’isola “resisterebbe” In risposta a qualsiasi tentativo di annessione cinese, la Cina ha organizzato esercitazioni di blocco intorno a Taiwan, circondando l’isola via mare per alcune ore.

La prospettiva del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca lascia perplessi a Taipei. Durante la sua campagna elettorale, il candidato repubblicano lo ha dichiarato “Taiwan dovrebbe pagarci per la sua difesa”, confrontando gli Stati Uniti con a “compagnia assicurativa” a cui l’isola dovrebbe ora “versare” contributi.

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