Sospetti di attentato pianificato: cosa sappiamo dell’uomo ucraino-russo arrestato a Roissy-en-France

Sospetti di attentato pianificato: cosa sappiamo dell’uomo ucraino-russo arrestato a Roissy-en-France
Sospetti di attentato pianificato: cosa sappiamo dell’uomo ucraino-russo arrestato a Roissy-en-France
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Lunedì sera un ucraino-russo di 26 anni è stato preso in custodia dalla polizia presso la Direzione generale della sicurezza interna (DGSI).

L’uomo è sospettato di aver pianificato un’azione violenta, dopo essersi ferito con un ordigno esplosivo.

Ecco cosa sappiamo di lui a questo punto.

Senza le sue ferite, la polizia lo avrebbe arrestato? Lunedì, un individuo di nazionalità ucraina e russa, di 26 anni, è stato soccorso dai vigili del fuoco dopo essere rimasto gravemente ferito in un’esplosione avvenuta nella sua camera d’albergo a Roissy-en-France (Val-d’Oise).

Sul posto sono stati rinvenuti ordigni esplosivi. Immediatamente l’individuo, sospettato di aver voluto commettere un atto violento in Francia, è stato posto in custodia di polizia. TF1info fa il punto su ciò che sappiamo sul profilo di quest’uomo, che giovedì è ancora davanti agli investigatori della DGSI.

Un’esplosione e un sospetto

È stato la sera di lunedì 3 giugno che il sospettato è stato arrestato. Mentre si trovava in una stanza di un albergo a Roissy-en-France, l’occupante è rimasto gravemente ferito durante un’esplosione.

Allertati di questi fatti, i vigili del fuoco sono intervenuti sul posto per soccorrere la vittima che riportava ferite gravi. “I primi ritrovamenti sul posto hanno portato al ritrovamento di prodotti e materiali destinati alla fabbricazione di ordigni esplosivi. Uno di questi ordigni era esploso”.ha precisato mercoledì sera la Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) in un comunicato stampa.

Sospettato di aver voluto commettere un’azione violenta sul suolo francese, l’individuo è stato arrestato e posto in custodia di polizia, inizialmente nella sezione ricerche di Versailles.

L’indagine affidata alla Dgsi

Martedì la Procura antiterrorismo ha preso atto dei fatti e ha aperto un’indagine sui capi di imputazione di “partecipazione ad un’associazione per delinquere terroristica finalizzata alla preparazione di delitti di attentato contro la persona”, “detenzione di una sostanza o di un prodotto incendiario o esplosivo o elementi destinati a costituire un ordigno incendiario o esplosivo allo scopo di preparare la distruzione”, “il degrado o il danno alle persone, in relazione ad un’impresa terroristica”.

Da allora, il sospettato ha risposto a numerose domande degli investigatori, non più della sezione ricerche di Versailles, ma della Direzione generale della Sicurezza interna (DGSI) responsabile delle indagini dopo il deferimento alla Procura.

Un filo-russo “del Donbass”

Secondo una fonte vicina all’inchiesta citata dall’AFP, quest’ultima, “originario del Donbass”sembra indossare a “impegno filo-russo”dopo aver “ha combattuto per due anni nell’esercito russo”. Sempre secondo questa fonte, l’organizzazione delle cerimonie per l’80° anniversario dello sbarco in Normandia, “con la presenza di numerose presenze straniere” nel paese, è stato uno dei fattori che hanno motivato il passaggio alla lotta al terrorismo.

Nessuna delle fonti intervistate è stata in grado di specificare in questa fase se l’indagato è accusato di aver agito da solo o se è sospettato di avere dei complici.

Prolungato mercoledì sera, il suo fermo di polizia può durare al massimo 96 ore, cioè fino a venerdì.


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