Candidati al Premio Innovazione
1 – Benoît Dumortier, fondatore di Greenskin
Benoît Dumortier ha iniziato a realizzare pareti verdi una quindicina di anni fa, utilizzando una tecnica messa a punto da Patrick Blanc, il “padre” francese della specialità: zolle di terra inserite sotto strati di feltro, una miscela fertilizzante di muschi e batteri sul pannello di supporto, in di cui si nutrono le radici delle piante. Poi ha immaginato un piccolo trasmettitore e una scatola connessa, che invia avvisi in caso di essiccamento, nonché un sistema modulare, incubato al Tecnopolo, consistente nella preparazione delle pareti verdi prima dell’installazione. Risparmio di tempo, prezzi più bassi: l’azienda di Benoît Dumortier, nata a Bernica, non ha perso tempo per attirare clienti privati e pubblici. Ribattezzata Greenskin e associata ad EVE (gruppo Inexence), sta vivendo un forte sviluppo nel mercato della riqualificazione termica degli edifici pubblici, a partire dalle scuole. Pareti e tetti più verdi possono ridurre significativamente la temperatura interna.
Lo scorso maggio, Greenskin ha inaugurato il suo primo stabilimento nella Francia continentale, a Boulogne-sur-Mer, dove un servizio di stabilimento e di sostegno al lavoro (Esat) inizia a produrre il suo supporto modulare brevettato. I primi ordini sono attesi entro la fine dell’anno, con le prime installazioni nella primavera del 2025. Con il suo socio Stéphane Boudrandi, Benoît Dumortier sta sviluppando un nuovo promettente prodotto, già brevettato, nel campo del “bio solare”: pannelli fotovoltaici associati . con facciate verdi.
2 – Julien Tenenbaum, fondatore di Flowly
Julien Tenenbaum lavorava ancora per Transdev nel 2016, quando depositò il suo brevetto che consisteva nel rilevare segnali WiFi e Bluetooth dagli smartphone per misurare l’utilizzo dei trasporti pubblici. In una logica di intraprenditorialità, ha iniziato a sviluppare un’interfaccia web, con il suo datore di lavoro, e ha creato Flowly nel 2018. Dei sensori, installati sui treni o sui tram, sugli autobus o sui pullman, registrano i segnali emessi dai telefoni, in modo completamente anonimo, per il unico scopo di sapere quando il loro proprietario è salito e quando è sbarcato. Flowly offre ai propri clienti il monitoraggio continuo delle origini e delle destinazioni dei viaggiatori, delle loro attese alle fermate e delle loro coincidenze, e la produzione di indicatori di performance. Alcune delle prime reti metropolitane le hanno dato fiducia, il passaparola ha funzionato e Flowly ha conquistato i suoi primi mercati all’estero: la start-up Reunion equipaggia le linee del tram a Dublino, un treno nella periferia di Madrid… ancor prima di firmare un primo contratto l’isola, nel 2021, con Citalis.
Flowly continua a investire in ricerca e sviluppo. Vincitore del programma Francia 2030 in ambito consorziale, ha ampliato la propria offerta includendo la comprensione multimodale dei flussi di viaggio, sempre basata su dati digitali. L’azienda di Julien Tenenbaum supporta più di 50 reti di trasporto, è la numero uno in Francia nel suo mercato e si prepara ad attrezzare la rete tranviaria di Melbourne. Impiega una ventina di persone, la maggioranza a Reunion.
3 – Rémi Voluer, fondatore di Seeds
Appassionato di informatica fin dalla prima infanzia, Rémi Voluer ha iniziato conseguendo un DUT in servizi e reti di comunicazione, poi una laurea in design grafico alla Gobelins e un master al Conservatorio Nazionale di Arti e Mestieri (CNAM) e, infine, un DESS nella sociologia dei media per “garantire che gli strumenti sviluppati siano adatti agli utenti”. Si è stabilito con la famiglia nel 2007 a Reunion, creando Seyes, una società di consulenza in materia di strategia digitale e innovazione. Con Seeds ha voluto sostenere anche progetti locali, sostenendoli, consigliandoli e finanziandoli. In un contesto in cui tali strutture sono solitamente supportate da organizzazioni pubbliche, è il primo centro di innovazione privato nei Territori d’Oltremare. Al tempo stesso incubatore, acceleratore e centro di risorse, supporta aziende e leader di progetto in tutti i settori, dall’idea allo sviluppo.
In otto anni, Seeds ha promosso quasi 100 progetti di impatto nell’isola della Riunione: un terzo di progetti innovativi rivolti al mercato internazionale, un terzo di imprese locali e un terzo di progetti associativi, principalmente nella cooperazione o nello sviluppo economico. Complessivamente rappresentano circa 500 posti di lavoro, con un tasso di successo superiore al 75%. Seeds si finanzia attraverso i progetti che sostiene e che svolge il ruolo di dare fiducia agli imprenditori, investendo al loro fianco e venendo remunerati per il successo. Il suo unico criterio di selezione se un progetto sembra fattibile: che apporti un impatto positivo, forte e quantificabile nell’area della Riunione.