Investing.com – Mercoledì gli Stati Uniti hanno subito un crollo, poiché si prevede che la decisiva vittoria elettorale di Donald Trump e la probabile prospettiva di un “red sweep” prolungheranno l’era dell’eccezionalismo economico americano e spingeranno al rialzo il biglietto verde.
Mercoledì la coppia EUR/USD è scesa dell’1,7% a 1,0741.
“È probabile che il cambio EUR/USD superi quota 1,05 e si diriga verso la parità se il risultato finale sarà una svolta negativa, purché venga mantenuta la resilienza degli Stati Uniti”, hanno affermato gli analisti di JPMorgan (NYSE:) in una nota recente.
Gli analisti avevano precedentemente stimato che una svolta repubblicana avrebbe potuto portare ad un rafforzamento del 7% del dollaro nell’indice più ampio, spingendo potenzialmente il cambio EUR/USD verso 1,00-1,02.
I repubblicani hanno ripreso il controllo del Senato ottenendo tre seggi alle elezioni, e cresce l’ottimismo sul fatto che manterranno anche il controllo della Camera dei Rappresentanti. Una “selezione rossa” potrebbe dare al presidente eletto Donald Trump un chiaro percorso legislativo per attuare le sue politiche.
Le politiche proposte da Trump, comprese le tariffe e la politica fiscale, saranno i principali canali di trasmissione per il mercato azionario globale dalle elezioni statunitensi. Entrambi questi fattori hanno ora maggiori probabilità di entrare in gioco, dicono gli analisti.
Il percorso verso la parità per l’EUR/USD, tuttavia, potrebbe non essere semplice, hanno aggiunto gli analisti, citando la mancanza di visibilità sui tempi delle politiche statunitensi, sulle potenziali risposte di altri paesi e sull’evoluzione dei dati economici americani.
Qualsiasi shock sentimentale derivante dalle misure politiche attese da Trump probabilmente costringerà la Banca Centrale Europea ad abbassare il tasso terminale per attutire lo shock, esercitando ulteriore pressione sulla moneta unica.
“A differenza della Cina, dove è probabile che venga attivata la politica fiscale, la dipendenza dell’Eurozona dalla politica monetaria potrebbe indebolire ulteriormente l’euro”, hanno affermato.
L’appello di JPMorgan per una continua forza del dollaro ha un precedente storico. Durante i precedenti periodi di incertezza commerciale nel 2018 e nel 2019, il dollaro ha sovraperformato grazie alla combinazione dell’eccezionale crescita statunitense e dell’effetto negativo dell’incertezza commerciale sulla crescita globale.
Gli analisti hanno anche raccomandato di riprendere le posizioni corte in, poiché la coppia è meno sensibile alla fissazione dei tassi statunitensi, anche se la Banca nazionale svizzera si opporrà alla forza del franco.
L’unico aspetto negativo della posizione corta sull’euro è un potenziale taglio dei tassi statunitensi, che potrebbe compensare parte della debolezza dell’euro, dicono gli analisti.