Dopo l’annunciata elezione di Donald Trump, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha lanciato un messaggio di riconciliazione con gli Stati Uniti, mentre le relazioni tra i due paesi si erano interrotte nel 2019, durante il primo mandato del presidente repubblicano.
“Non è andata bene per noi durante il suo primo mandato. È un nuovo inizio. Scommettiamo su una vittoria vincente. Che vada bene per gli Stati Uniti e che vada bene per il Venezuela”ha detto Maduro durante uno spettacolo televisivo.
L’amministrazione di Joe Biden non ha riconosciuto la vittoria di Maduro nelle elezioni presidenziali del 28 luglio, di cui è stato proclamato vincitore dal Consiglio Elettorale Nazionale e dalla Corte Suprema, considerati sotto gli ordini di chi detiene il potere, con grande sgomento dell’opposizione, che denuncia i brogli e reclama la vittoria del suo candidato, Edmundo Gonzalez Urrutia.
Poco prima, mercoledì, il Ministero degli Affari Esteri venezuelano si era già detto pronto “stabilire buoni rapporti” e gli Stati Uniti si sono addirittura congratulati “il popolo degli Stati Uniti (…) e il presidente eletto Donald J. Trump”.
«Il popolo venezuelano condivide legami storici con il popolo degli Stati Uniti, con il quale aspiriamo a percorrere un cammino di pace e giustizia sociale, dove non c’è spazio per la guerra, l’esclusione, la discriminazione»conclude il comunicato stampa.
Sia Maduro che il Ministero degli Affari Esteri hanno evitato di menzionare le sanzioni americane. Durante il suo primo mandato (2017-2021), Donald Trump ha imposto una politica di massima pressione per cercare di spodestare il presidente Nicolas Maduro dal potere, inasprendo le sanzioni finanziarie e stabilendo un embargo petrolifero.
Quasi 8 milioni di venezuelani hanno lasciato il Paese per sfuggire alla crisi, alcuni di loro si sono diretti negli Stati Uniti. Tuttavia, l’immigrazione è stata uno dei temi principali della campagna del candidato repubblicano per la Casa Bianca.
