Storia femminista luminosa, C’è ancora domani denuncia sottilmente gli orrori del patriarcato.
A Roma, nel 1946, Delia, madre di tre figli, deve fare i conti con Ivano, il marito autoritario e talvolta violento, nonché con suo padre, un insopportabile vecchio costretto a letto, per il quale le donne sono semplicemente buone a servirlo. Un giorno riceve una lettera misteriosa che si guarda bene dal mostrare a suo marito…
Altrettanto misterioso è il titolo di questo Film, C’è ancora domani. Ma per fare cosa? La sceneggiatura è molto attenta a rivelarlo solo alla fine, dando così tutta la sua dimensione a questo potente dramma basato sulla vita delle donne in Italia nel secondo dopoguerra.
Conduttrice e comica della tv italiana, ma anche attrice e cantante, Paola Cortellesi ha aggiunto una freccia al suo arco lanciandosi nella regia. Qui si è ispirata alle esperienze di sua nonna e della sua bisnonna, dando al suo film un tocco molto particolare: girato in bianco e nero, evocando la grande epoca della commedia italiana e del neorealismo, integrando il rock contemporaneo nella colonna sonora.
Un mix di generi azzardato, ma che porta a un grande successo, dove il passato ritorna nel presente per ricordarci che la lotta per l’uguaglianza di genere continua. In Italia il pubblico ha accolto trionfalmente il film che, con 5 milioni di spettatori, si è permesso anche il lusso di battere Barbie et Oppenheimer al botteghino, prima di vincere 6 Donatello, i premi del cinema italiano.
Mentre scatena vivaci dibattiti sul patriarcato e sulle sue radici, in seguito all’omicidio, due settimane dopo l’uscita del film, a nord di Venezia, di una giovane donna di 22 anni da parte del suo ex fidanzato. Un crimine che si aggiunge ad un elenco troppo lungo a dimostrazione che c’è ancora molta strada da fare per un domani migliore.
In onda il 24 novembre alle 20:30 su Be1
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