Aigues-Mortes: un ubriaco provoca un incidente e fugge

Aigues-Mortes: un ubriaco provoca un incidente e fugge
Aigues-Mortes: un ubriaco provoca un incidente e fugge
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Ahmed A. appare libero davanti al tribunale penale per aver provocato un incidente stradale con un mordi e fuggi in stato di ebbrezza, recidivo, il 10 aprile 2024 ad Aigues-Mortes. L'avvocato difensore solleva diversi punti riguardo al procedimento di polizia, ma il pubblico ministero confuta queste argomentazioni chiamando la difesa in malafede. Si apre il dibattito sulla sostanza.

I fatti:
Quella mattina la gendarmeria era intervenuta dopo una chiamata che denunciava un incidente in cui un giovane scooterista era stato investito da un automobilista in fuga. Il padre dell'automobilista ha trovato subito l'autore dell'incidente, evidentemente ubriaco. Ahmed A. aveva un tasso di alcol nel sangue di 0,9 g/L di aria espirata, ovvero quasi 2 g/L di sangue.

Storia criminale:
Con precedenti penali di 7 menzioni, di cui 5 per guida in stato di ebbrezza, Ahmed A. non aveva installato il dispositivo immobilizzatore previsto dalla sua precedente sentenza. È in libertà vigilata per 4 mesi.

Il giovane ciclomotorista ha dichiarato di essere stato violentemente colpito da dietro e di essere scivolato per un centinaio di metri, mentre l'avvocato difensore ha sostenuto che ad essere stato investito dallo scooter era stato il suo cliente.

Le richieste del pubblico ministero:
Il pubblico ministero ricorda i precedenti di Ahmed A., precisando che questi aveva consumato 1 litro di rosé prima di mettersi al volante, ignaro della presenza dello scooter. Poi è fuggito per sfuggire alle sue responsabilità. L'accusa richiede 10 mesi di reclusione e la confisca del suo veicolo.

Verdetto:
Il tribunale ha ritenuto colpevole Ahmed A., condannandolo a 10 mesi di carcere, alla confisca della sua Range Rover e all'annullamento della sua patente. Il presidente rimetterà la questione al giudice delle libertà per valutare un aggiustamento della pena, tenendo conto dello stato di salute del condannato.

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