Alpinismo: tre francofoni premiati con i Piolets d’or

Alpinismo: tre francofoni premiati con i Piolets d’or
Alpinismo: tre francofoni premiati con i Piolets d’or
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Pochi alpinisti svizzeri hanno vinto il Piolet d'or (dal 1992) o il Piolets d'or (dal 2009), il premio supremo per gli specialisti della montagna che si distinguono per le salite eccezionali. Solo quattro hanno avuto questo onore fino a quest'anno.

C'era la guida ginevrina Michel Piola, nel 1993, per la sua salita con il francese Vincent Sprungli della parete est della Torre Sud del Paine, in Patagonia. A quel tempo il premio premiava solo una spedizione all'anno.

Dal 2009 e dall'apparizione dei Piolets d'or, che ogni anno mettono in risalto diverse salite, il bernese Ueli Steck, scomparso nel 2017, e il suo compagno di squadra vallesano Simon Anthamatten sono stati premiati per la prima salita in stile alpino della parete nord del Tengkampoche (6500 m), Nepal.

Ueli Steck è stato nuovamente premiato nel 2014 per la sua solitaria sulla parete sud dell'Annapurna, in Nepal. E nel 2023, una menzione speciale è stata assegnata alla Valaisanne Caro North e ai suoi compagni di squadra per la prima salita della parete est della Northern Sun Spire (1527 m), lungo la Via Sedna, nella Groenlandia orientale.

Ma quest'anno tre nuovi nomi si aggiungono all'elenco degli “eroi” della montagna svizzera: quelli del ginevrino Matthias Gribi (24 anni), del vodese Nathan Monard (28 anni) e del neuchâtelois Hugo Béguin (25 anni).

Tra il 3 e il 7 ottobre 2023, le tre giovani guide svizzere hanno aperto una nuova via (denominata “Tomorrow is another day”) sulla parete nord del Flat Top (6057 m), nella regione di Kishtwar, in India, prima di scendere attraverso l'ancora parete ovest vergine. Questa sarebbe solo la terza scalata di questa montagna himalayana.

Sul suo account Instagram, il giorno dopo questa impresa, Matthias Gribi scrive: “Alla fine, a costo di tratti di ghiaccio in pessime condizioni, tratti di misto e rocciosi non facili, passaggi in neve alta, bivacco seduti con i piedi nella il vuoto e quattro bivacchi in totale sulla montagna (tre in salita, uno in discesa), abbiamo ottenuto ciò per cui eravamo venuti.

I tre alpinisti svizzeri riceveranno il premio tra l'8 e l'11 dicembre, a San Martino di Castrozza, nelle Dolomiti (Ita). Gli altri premi andranno ai giapponesi Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima, morti quest'estate durante un tentativo al K2, per la loro “Secret Line” sul Tirich Mir (Pakistan) e agli americani Jackson Marvell, Matt Cornell e Alan Rousseau per la loro salita in stile alpino della parete nord dello Jannu (Nepal).

Una menzione speciale verrà assegnata all'italiana Nives Meroi per “tutti i suoi successi”.

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