Il colosso energetico italiano Eni ha annunciato di aver completato la vendita dei suoi asset petroliferi nei giacimenti Nikaitchuq e Oooguruk, situati al largo dell'Alaska, alla società americana Hilcorp per un importo complessivo di 1 miliardo di dollari. L'operazione, validata dalle autorità competenti, rientra nella strategia del gruppo di razionalizzare le proprie attività di esplorazione e produzione riducendo il portafoglio di asset non strategici.
Gli obiettivi strategici di Eni: cessioni e rifocalizzazione
In un comunicato stampa pubblicato questo lunedì, Eni ha ribadito la sua ambizione di vendere asset per un importo complessivo di 8 miliardi di euro tra il 2024 e il 2027. La vendita dei giacimenti in Alaska contribuisce a questo obiettivo e illustra la volontà della società di concentrare le proprie risorse su investimenti ritenuti più essenziale per il suo sviluppo. Grazie alle transazioni già concluse e alle cessioni in corso, Eni stima di poter raggiungere il proprio obiettivo ben prima del 2027, prevedendo ora di raggiungerlo già nel 2025.
Performance finanziaria influenzata dalla volatilità dei prezzi
Eni ha recentemente annunciato un calo significativo del proprio utile netto, sceso del 73% nel terzo trimestre del 2024, raggiungendo i 522 milioni di euro. Questo calo è in gran parte spiegato dal calo dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali. Di fronte a questa volatilità, la vendita di asset non strategici potrebbe contribuire a stabilizzare i risultati finanziari del gruppo consentendo una rifocalizzazione su segmenti più resilienti e redditizi.
Accordo con KKR: diversificazione verso la bioraffinazione
Oltre alla vendita dei suoi giacimenti in Alaska, Eni ha firmato in ottobre un accordo con il fondo di investimento americano KKR per la vendita del 25% della sua controllata Enilive, specializzata nella bioraffinazione, per un importo di 2,9 miliardi di euro. Questa transazione rientra nella strategia del gruppo volta a diversificare le proprie attività verso energie più sostenibili, capitalizzando al contempo sul mercato delle energie rinnovabili.
Una strategia di riposizionamento in un contesto di transizione energetica
Tutte queste operazioni rientrano nel piano strategico di Eni volto a ridurre la propria esposizione ai combustibili fossili a favore di fonti energetiche alternative. Di fronte agli imperativi della transizione energetica, molte compagnie petrolifere stanno riorientando le proprie attività per soddisfare le aspettative degli investitori e dei regolatori riguardo alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per Eni la vendita degli asset petroliferi costituisce un passo verso la ristrutturazione del proprio portafoglio per adattarsi meglio alle sfide del futuro energetico.