Giornata della campagna europea: il primo ministro francese Gabriel Attal si unisce alla campagna del capolista Valérie Hayer

Giornata della campagna europea: il primo ministro francese Gabriel Attal si unisce alla campagna del capolista Valérie Hayer
Giornata della campagna europea: il primo ministro francese Gabriel Attal si unisce alla campagna del capolista Valérie Hayer
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Chi lo sa ? Forse quello che Gabriel Attal sognava non era diventare primo ministro della Repubblica francese, ma capolista di Renaissance, il partito del presidente Emmanuel Macron, per le elezioni europee. In ogni caso, non perde occasione per invadere la campagna della vera capolista, Valérie Hayer. È stato lui, e non l’eurodeputato, a discutere in televisione il 24 maggio con Jordan Bardella, presidente del Raggruppamento Nazionale (RN) e capo della lista del partito di estrema destra per le elezioni europee. Trova l’errore…

Elezioni europee: Gabriel Attal in vantaggio contro Jordan Bardella: “È stato Emmanuel Macron a chiedergli di mantenerlo”

Più forte: questo lunedì, Valérie Hayer è stata ospite del programma “Demain l’Europe” su France Info per un’intervista dal vivo e pubblica… quando ha visto Gabriel Attal arrivare sul set. “Ciao mi dispiace, sto scoppiando sul palco”si è scusato senza sembrare troppo imbarazzato di essere lì, sostenendo che si trovava tra le mura della Maison de la radio per un’altra intervista e che era “sono venuto a trovare Valerie” (durante la sua intervista, quindi. Normale). “Valérie” lo salutò con a “Sig. Primo Ministro, ciao Gabriele” che voleva essere naturale e sfoggiava un sorriso che sicuramente avrebbe voluto fosse meno teso.

Il Primo Ministro ha tenuto la sputacchiera per tre minuti per fare un discorso elettorale. “Valérie Hayer non ha molto tempo a disposizione, quindi”, ha osservato la giornalista Emilie Tran-Nguyen. E chiedere al signor Attal se fosse “preoccupato” per seguire Valérie Hayer “ovunque”. I sondaggi preoccupano per Renaissance, lasciato indietro dal RN e minacciato da Raphaël Glucksmann, alleato del PS. Il 6 giugno sarà il presidente Macron a parlare ufficialmente alla nazione, nell’ambito delle commemorazioni dell’80° anniversario dello sbarco alleato in Normandia, che cade, come è opportuno, tre giorni prima dell’Europa.

E se, semplicemente, Gabriel Attal cercasse il titolo di campione francese di? mansplainingdal nome di questo atteggiamento condiscendente e paternalistico nei confronti delle donne?

Per Charles Michel non c’è bisogno di una Commissione “politica”…

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, consulta i capi di Stato e di governo dei Ventisette per fermare “entro la fine di giugno” la selezione dei “migliori posti di lavoro” europei, come ha indicato lunedì ad un gruppo di giornalisti di vari media, tra cui Il Libero. Da premiare: presidenza della Commissione, presidenza del Consiglio Europeo e posizione di Alti Rappresentanti per la politica estera dell’UE, nel rispetto degli equilibri politici, geografici e di genere.

“Non sarà facile”, avverte il belga che si è astenuto dal fornire il minimo nome di potenziali candidati a dette funzioni. La discussione a Ventisette sarà aperta il 17 giugno nel corso di un vertice informale e dovrebbe concludersi durante il Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. I leader terranno conto dei risultati delle elezioni europee ma intendono mantenere il controllo del processo, ha suggerito Michel.

Le liste (virtuali) dei partiti politici europei sono una trovata o un progresso che allarga il dibattito a livello di Unione?

…Segui il suo sguardo

IL Spitzenkandidaten Partiti politici europei alla presidenza della Commissione? Ci sono pro e contro, ricorda Charles Michel, un modo per dire che agli chef questo principio non piace. “Abbiamo bisogno di un’Unione politica e geopolitica ma non sono sicuro che serva una Commissione Politica”fece scivolare il signor Michel. “Quanto meno politica è la Commissione, tanto più appare imparziale”.

E per citare, senza fare il nome dell’interessato, il pessimo esempio dell’atteggiamento assunto dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, nei giorni successivi agli attentati di Hamas del 7 ottobre, più favorevole a Israele rispetto al più equilibrato uno dei Ventisette. “Ci ha messo in difficoltà”strilla Charles Michel che raramente perde occasione per scalfire il candidato tedesco (PPE) ad un secondo mandato, con il quale intrattiene rapporti, diciamo, complicati.

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