Assassinio di Saint-Guyomard: scartata dal medico legale la tesi del colpo fortuito

Assassinio di Saint-Guyomard: scartata dal medico legale la tesi del colpo fortuito
Assassinio di Saint-Guyomard: scartata dal medico legale la tesi del colpo fortuito
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La tesi di Emilie Abouly ha vacillato questo lunedì mattina dopo l’udienza del medico legale che ha esaminato il corpo di Pascal Sorin, il suo compagno, ucciso da una coltellata il 4 luglio 2020, a Saint-Guyomard. Venerdì, nel primo giorno del suo processo davanti alla Corte d’assise del Morbihan, a Vannes, la donna, 38 anni, ha dichiarato di non ricordare di aver sferrato un colpo volontario, che la lama era entrata nel corpo del suo compagno, al livello del collo, provocando un’emorragia mortale, mentre avanzava verso di lei. “Ho sentito il manico del coltello stringersi sul palmo della mano”, ha ripetuto lunedì mattina in tribunale.

Per il dottor Ducloyer, però, è «improbabile che la ferita sia dovuta al fatto che la vittima è entrata in contatto. Ci è voluta una certa dose di forza”.

Il colpo è stato sferrato dall’alto verso il basso e non viceversa, come ha affermato venerdì l’imputato. A sua difesa, i suoi ricordi potrebbero essere stati alterati dai 2 g di alcol che aveva nel sangue la sera dell’incidente.

“Un ragazzo d’oro”

La lama è entrata nel collo di Pascal Sorin, appena sopra la clavicola, a 1,67 metri di altezza, sopra la vita dell’imputato. È penetrato per 4 cm di profondità, recidendo l’arteria succlavia, un grosso vaso che fornisce sangue al braccio. “La causa della morte è stata una massiccia emorragia interna. Abbiamo trovato 2,3 litri di sangue nella gabbia toracica, ovvero la metà del suo volume sanguigno”, spiega il medico legale. Eppure, quando sono intervenuti i vigili del fuoco, i sintomi del ferito erano buoni. Il polso e la pressione sanguigna erano normali. È stato all’arrivo all’ospedale di Ploërmel che le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate. Pascal Sorin subisce un arresto cardiaco. Morirà molto rapidamente. Citato dalle parti civili, un suo amico ha parlato di lui come di un “ragazzo d’oro, disponibile e non violento”. Qualcuno che però aveva due colpe, riconosce il testimone, “alcol e droga”.
Lunedì pomeriggio la parola verrà data ad un esperto psichiatra, fratello dell’imputato, prima delle difese delle parti civili, previste a fine giornata.

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