Crisi elettrica in Togo: “il nostro impegno per superare questo momento difficile è costante”, Mila Aziablé

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Da diversi mesi il Togo sta affrontando una crisi energetica che ha causato interruzioni nella regolare disponibilità di elettricità per le famiglie. Per spiegare le ragioni di questa crisi, il ministro delle Miniere e dell’Energia, Mila Aziable, ha tenuto una conferenza stampa il 25 maggio 2024, alla presenza di diversi leader del mondo dell’elettricità in Togo, tra cui il direttore generale del CEET.

“È importante e urgente presentarvi la situazione così com’è, spiegarvi con chiarezza e trasparenza le origini, le azioni intraprese e le soluzioni che stiamo implementando a breve e medio termine”, ha lanciato la signora Mila Aziable , prima di aggiungere che il Capo dello Stato, Faure Gnassingbé, resta fermamente impegnato a garantire l’accesso universale a un’elettricità affidabile e di qualità entro il 2030 e a ridurre la nostra dipendenza energetica.

La situazione attuale non fa che rafforzare questa incrollabile determinazione a raggiungere questi obiettivi.

“Negli ultimi mesi abbiamo dovuto affrontare una serie di sfide. Stiamo attraversando una situazione eccezionale, segnata da un deficit di approvvigionamento energetico che ci ha costretti a mettere in atto un piano di razionamento dell’elettricità. Questa situazione non riguarda solo le famiglie, ma anche le imprese e le industrie. Capisco che queste condizioni sono particolarmente difficili e hanno un impatto significativo sulle nostre attività economiche”, ha ammesso.

Da circa dieci anni il Togo riesce a soddisfare il proprio fabbisogno elettrico senza tagli di carico, grazie alla produzione nazionale e alle importazioni di elettricità dal Ghana e dalla Nigeria.

Per il ministro, una combinazione di eventi tecnici e politici ha portato a questa crisi, riassunta in quattro punti principali: in particolare la manutenzione delle centrali elettriche in Ghana che ha portato alla riduzione delle importazioni di elettricità da questo paese; importanti interventi di manutenzione sugli impianti di produzione di gas naturale in Nigeria hanno comportato una riduzione dei volumi di gas destinati a Togo, Benin e Ghana per alimentare gli impianti di produzione di energia elettrica; i grandi lavori sulle infrastrutture di trasporto del gas in Nigeria hanno accentuato il deficit di produzione del gas. Ciò purtroppo ha avuto ripercussioni sulla produzione elettrica nazionale, provocando indisponibilità di gas e quindi minore energia elettrica per i quattro Paesi.

Di fronte a questa carenza, la Nigeria ha deciso di dare temporaneamente priorità al proprio fabbisogno nazionale di gas ed elettricità. Questa politica di preferenza nazionale ha ridotto drasticamente le esportazioni di gas ed elettricità, già rare da diversi mesi, verso il Togo. Ciò ha aggravato le difficoltà del settore e ha sconvolto ancora una volta l’equilibrio ripristinato in aprile nell’offerta di energia elettrica.

Di fronte a questa situazione, il ministro responsabile dell’Energia rassicura i concittadini che il governo non risparmia alcuno sforzo per porvi rimedio in modo sostenibile.

Da notare che la produzione nazionale copre il 60% del fabbisogno elettrico rispetto al solo 10% del 2006, anche se la domanda è quadruplicata grazie alla scelta del Paese di rafforzare la propria sovranità energetica.

“Nell’immediato futuro vengono attuate diverse misure per diversificare le fonti di combustibile delle nostre centrali elettriche, aumentare la produzione nazionale di elettricità e ottimizzare il consumo di elettricità. Desideriamo rassicurare ancora una volta i nostri concittadini che il nostro impegno per superare questo momento difficile è incrollabile. Siamo pienamente mobilitati e stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per risolvere questa crisi energetica in modo rapido e sostenibile”, ha rassicurato il ministro.

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