Offensiva di Rafah: la Spagna avverte Israele che gli ordini della Corte internazionale di giustizia sono “vincolanti”

Offensiva di Rafah: la Spagna avverte Israele che gli ordini della Corte internazionale di giustizia sono “vincolanti”
Offensiva di Rafah: la Spagna avverte Israele che gli ordini della Corte internazionale di giustizia sono “vincolanti”
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Un forte ricordo di Madrid. Il Ministero degli Affari Esteri del governo spagnolo del socialista Pedro Sánchez questo sabato ha avvertito Israele che le ordinanze emesse dalla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) sono “vincolanti” e ne ha chiesto l’osservanza.

“Gli ordini della Corte Internazionale di Giustizia, compreso l’ordine di fermare l’offensiva israeliana a Rafah, sono vincolanti. Chiediamo la loro applicazione”, ha scritto il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares sul social network X. “Ciò riguarda anche il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e l’accesso agli aiuti umanitari. La sofferenza della popolazione di Gaza e la violenza devono finire”, ha aggiunto.

Pressione internazionale

Venerdì la più alta corte delle Nazioni Unite ha ordinato a Israele di fermare “immediatamente” la sua offensiva militare a Rafah, una decisione che probabilmente si aggiungerà alla pressione internazionale per una tregua dopo più di sette mesi di guerra.

L’ICJ, che ha sede all’Aia, ha anche ordinato a Israele di mantenere aperto il valico di Rafah per consentire l’accesso “senza restrizioni” agli aiuti umanitari. La corte ha anche chiesto il rilascio immediato delle persone prese in ostaggio da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre contro Israele.

Gli ordini della Corte Internazionale di Giustizia, che decide le controversie tra Stati, sono giuridicamente vincolanti ma non ha modo di farli rispettare.

videoL’ICJ ordina a Israele di fermare “immediatamente” l’offensiva militare a Rafah

“Liberi dal fiume al mare”

La Spagna è stata uno dei paesi europei più critici nei confronti di Israele dall’inizio dell’attuale conflitto a Gaza. Il governo israeliano di Benjamin Netanyahu ha richiamato questa settimana il suo ambasciatore a Madrid per consultazioni, dopo che Spagna, Irlanda e Norvegia hanno annunciato mercoledì che avrebbero riconosciuto lo Stato di Palestina.

Venerdì Israele ha inoltre annunciato di aver “deciso di interrompere i collegamenti” tra il consolato spagnolo a Gerusalemme e i palestinesi, anche a causa di un “appello antisemita” da parte della numero tre del governo spagnolo, Yolanda Díaz, leader del il partito di estrema sinistra Sumar e ministro del Lavoro. “Oggi accogliamo con favore il fatto che la Spagna riconosca lo Stato di Palestina”, ma “non possiamo fermarci qui. La Palestina sarà libera dal fiume al mare”, ha detto Yolanda Díaz su X, denunciando un “genocidio del popolo palestinese”.

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