la classifica in diretta – Libération

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Segui gli annunci in diretta della cerimonia di chiusura del 77esimo Festival di Cannes e il verdetto della giuria presieduta da Greta Gerwig.

Greta Gerwig e la sua giuria hanno visto i 22 film in concorso e immaginiamo che, come noi, abbiano attraversato tutte le sfumature che vanno dal sostegno totale al rifiuto più categorico. Solo che, ovviamente, si tratta di coordinare le impressioni e di trovare la giusta lunghezza d’onda per arrivare ad un palmares che colpisca gli animi e soprattutto, come l’anno scorso con Anatomia di una caduta di Justine Triet, assegna un film e un regista per almeno un anno di curriculum con lode internazionale. Quest’anno i fortunati vincitori sono:

Premio attore femminile

Collettivo per Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz in Emilia Perez di Jacques Audiard

La canzone è lenta. Con scene ipervolontarie, il regista francese esagera in questa improbabile commedia musicale, dove un trafficante di droga messicano pentito cambia sesso. Leggi la nostra recensione

Premio attore maschile

Jesse Plemons per Tipi di gentilezza di Yorgos Lanthimos

Chelou, ci sei? Perseverando in provocazioni vane e sempre più gratuite, il cineasta esplora le vicissitudini del mondo attraverso tre ritratti di psicopatici, senza mai interessarci al destino dei suoi personaggi. Leggi la nostra recensione

Premio per la sceneggiatura

La sostanza di Coralie Fargeat

Invecchiare o morire. La regista francese si diverte con una commedia shock e cruenta sull’invecchiamento del corpo femminile, con Demi Moore protagonista del ritorno, che cerca di ritrovare la sua giovinezza grazie a un siero dagli effetti collaterali mostruosi. Leggi la nostra recensione

Macchina fotografica dorata

Armand di Halfdan Ullmann Tondel

Menzione Speciale della Camera d’Oro

Bastardo di Chiang Wei Liang

Siamo pieni di dolore. Nonostante la sua singolarità, il film di Chiang Wei Liang, giovane regista taiwanese, su un lavoratore migrante sfruttato spinge un po’ oltre il suo pessimismo e la sua durezza. Leggi la nostra recensione

Palma d’Oro per il cortometraggio

L’uomo che non sapeva restare in silenzio di Nebojsa Slijepčević

Palma strana

Tre chilometri alla fine del mondo di Emanuele Parvu

Nella Romania profonda, omofobia al chilo. E nella sontuosa cornice del delta del Danubio Tre chilometri alla fine del mondo, Emanuel Parvu racconta, a volte in modo troppo vivido, il rifiuto da parte di un intero villaggio di un ragazzino sorpreso a baciarne un altro. Leggi la nostra recensione

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