e la Palma d’Oro viene assegnata a…

e la Palma d’Oro viene assegnata a…
e la Palma d’Oro viene assegnata a…
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Yannick Vely
25/05/2024 alle 11:51Aggiornato 25/05/2024 alle 12:35

A poche ore dall’annuncio del palmares, la voce della giuria resta impenetrabile.

Di solito circolano poche indiscrezioni… ma come ha spiegato Omar Sy durante la conferenza stampa della giuria martedì 14 maggio – un’eternità fa – i suoi membri devono mantenere il più totale segreto. Dovremo quindi accontentarci qui di qualche rumor o impressione. Tre film si distinguono per la critica: la piccante commedia musicale “Emilia Perez” del francese Jacques Audiard, il dramma romantico “Anora” dell’americano Sean Baker e infine il politico “Il seme del fico sacro” dell’iraniano Mohammad Rasoulof. Incoronare quest’ultimo avrebbe un vero significato politico: fu condannato e costretto all’esilio dal regime dei Mullah. E se questo può darci qualche indizio, è stato il film più applaudito della quindicina di cinefili, con la membro della giuria Nadine Labaki in piedi a filmare l’evento.

Se “Il seme del fico sacro” fosse la Palma d’Oro, “Emilia Perez” e “Anora” potrebbero essere sulla lista grazie alla loro attrice protagonista, la spagnola Karla Sofía Gascón per il primo, la giovane e bella Mikey Madison per la seconda, a meno che la giuria non preferisca premiare Demi Moore, che offre tutto il suo corpo agli esperimenti di Coralie Fargeat in “The Substance”.

Il resto dopo questo annuncio

L’imbarazzo della scelta

Per il premio all’attore maschile tre nomi: Richard Gere per “Oh Canada”, anche se il film di Paul Schrader non ha avuto il riscontro atteso, Sebastian Stan per “The Apprentice” di Ali Abbasi e Ben Whishaw per “Limonov” di Kirill Serebrennikov. Una ricompensa per gli esteti, il premio per la regia andrebbe come un guanto a Miguel Gomes per “Grand Tour” o a Jia Zhang Ke per “Caught by the Tides”. A meno che la giuria non sia sensibile al delirio cruento de “La Sostanza” o alla poesia barocca di “Parthenope” di Paolo Sorrentino. La sceneggiatura è uno dei punti forti di “Anora” di Sean Baker, se non viene premiata più in alto nelle classifiche. Infine, dovrebbero trovare posto due bellissimi film visti in extremis: “Tutto ciò che immaginiamo come luce” di Payal Kapadia e “Il più prezioso dei beni” di Michel Hazanvicius.

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