COMMENTO. Rodri Pallone d’Oro, il trionfo di un giocatore oscuro e la fine di una maledizione

COMMENTO. Rodri Pallone d’Oro, il trionfo di un giocatore oscuro e la fine di una maledizione
COMMENTO. Rodri Pallone d’Oro, il trionfo di un giocatore oscuro e la fine di una maledizione
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È un giusto ritorno delle cose. Gli spagnoli Xavi, Iniesta e, in misura minore, Sergio Busquets avrebbero meritato di sollevare il Pallone d’Oro. Non è stato così perché Lionel Messi, perché Cristiano Ronaldo, perché non attaccavano. La giuria aveva preso dal 2006 la sfortunata abitudine di Fabio Cannavaro e di escludere, quasi Infattigiocatori difensivi. E premiare solo chi segna, chi fa assist.

Ma il loro connazionale Rodri, anch’egli musicista “ombra”, ha vinto lunedì sera al Théâtre du Châtelet di Parigi il premio individuale più prestigioso per la sua importanza in un collettivo. Una bella sorpresa quando, come al solito, il trofeo sembrava andare dritto nelle mani del miglior attaccante, il brasiliano Vinicius Jr, annunciato ovunque come il grande favorito.

Un segnale forte

A sorpresa, e questo è un bene, i 100 giornalisti (che rappresentano i primi 100 paesi nel ranking Fifa) che hanno votato quest’anno hanno deciso che il vincitore della Premier League e di Euro 2024, nominato anche miglior giocatore della competizione giocata quest’estate in Germania, meritava lo status di miglior giocatore del mondo per la stagione 2023-2024.

Rodri diventa il primo spagnolo a vincere il trofeo dai tempi di Luis Suarez nel 1960 e il primo giocatore “difensivo” a sollevarlo in 18 anni. Dopo averlo regalato a Lionel Messi nel 2023, scelta molto discutibile, gli elettori hanno finalmente avuto il coraggio di premiare un giocatore della squadra senza il quale gli altri non avrebbero brillato.

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Vinicius, secondo alla fine, non avrebbe rubato la ricompensa – la sua decisione di non presentarsi alla cerimonia dopo aver saputo di non aver vinto è però deplorevole – ma l’avrebbe data al cervello dei Rossa e architetto del Manchester City è un segnale forte. Nell’era della statistica, dove contano solo i gol e i passaggi “dadi”, e nonostante il consueto e intenso lobbying madrileno, gli elettori hanno scelto di dedicargli un giocatore discreto.

Rodri la scorsa stagione ha segnato 12 gol e 14 assist nelle 60 partite giocate. Si tratta anche e soprattutto di un’influenza sul gioco difficile da quantificare ma che qualunque osservatore di calcio dirà essenziale.

Nel maggio 2024, il suo allenatore Pep Guadiola disse di Rodri, il suo giocatore, che lo era il miglior centrocampista del mondo . Ora è il migliore al mondo, punto. Ed è ben meritato.

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