L’ENS chiude parte dei suoi locali in seguito ad un accampamento allestito da attivisti filo-palestinesi

L’ENS chiude parte dei suoi locali in seguito ad un accampamento allestito da attivisti filo-palestinesi
L’ENS chiude parte dei suoi locali in seguito ad un accampamento allestito da attivisti filo-palestinesi
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L’ENS Ulm est obligée de fermer ses portes. À la suite d’une nouvelle mobilisation en faveur de la Palestine, la prestigieuse École normale supérieure de Paris a informé ses élèves par mail, que l’accès au bâtiment situé au 45 rue d’Ulm sera désormais défendu.

Dans son message l’école indique que « la cour aux Ernest [située sur le campus principal de l’ENS NDLR] è occupato da martedì mezzogiorno da un comitato di mobilitazione per la Palestina”. Lei precisa di averlo fatto “scambi multipli” con il “da allora diverse delegazioni di rappresentanti” e che queste discussioni “Purtroppo non ha portato alla fine dell’occupazione”.

Grave rischio per la sicurezza

“Con il dialogo ora interrotto, cosa di cui ci rammarichiamo molto, la continuazione dell’occupazione pone seri rischi per la sicurezza e abbiamo preso la decisione di chiudere l’edificio in 45 rue d’Ulm”, continua lo stabilimento. Sul suo sito si specifica che gli studenti che vivono nel campus potranno continuare ad accedervi dalle 17:30 di questo giovedì 23 maggio e fino alla revoca dell’occupazione.

L’istituzione informa i suoi studenti “le attività dei corsi, seminari, convegni non potranno svolgersi al 45 rue d’Ulm per tutta la durata della chiusura” e indica che lavora “alla delocalizzazione delle attività”.

La direzione afferma che lo è “pienamente consapevole del significato di questa decisione”. Tuttavia, dice di essere fiduciosa che gli studenti lo capiranno “sembra necessario come parte di una soluzione pacifica di questa occupazione”.

Relatori esterni all’ENS

Secondo Victor*, studente dell’ENS intervistato da Le Figaro, l’occupazione dichiarata martedì consiste in una decina di tende montate nel cortile della scuola. “Gli attivisti hanno anche allestito uno stand con bandiere e striscioni palestinesi”riferisce il normalien che precisa che alcuni partecipanti “indossava kefiah”. Victor, che ha visitato la scena mercoledì e giovedì, indica che gli attivisti “raramente ce n’erano più di venti intorno al campo”ma che alcune persone, ovviamente “esterno all’ENS”, aveva improvvisato “una conferenza in inglese davanti ai compagni”

Parla il gruppo sciolto in Germania

Da parte sua, il sindacato studentesco di destra Uni denuncia la presenza di attivisti Samidoun all’ENS, organizzazione filo-palestinese sciolta lo scorso novembre in Germania per le sue posizioni antisemite. Secondo un comunicato stampa diffuso dal sindacato, “sono esposti molti manifesti di questa associazione” all’ENS. L’Università ha anche condiviso le foto dei manifesti. Possiamo leggere slogan decoloniali come: “L’Algeria ha vinto, la Palestina vincerà” O “libertà per i prigionieri palestinesi”.

Secondo l’Università, all’ENS sono stati distribuiti manifesti con slogan decolonialiUnito

Nel suo comunicato stampa, l’UNI invita il ministro dell’Interno Gérald Darmanin e la ministra dell’Istruzione superiore Sylvie Retailleau “L’ENS, una scuola d’élite, non deve diventare un terreno fertile per l’islamismo e l’antisemitismo”avverte il sindacato.

*Il nome è stato cambiato

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