Tokyo colpita dal rialzo dei tassi obbligazionari negli Stati Uniti

Tokyo colpita dal rialzo dei tassi obbligazionari negli Stati Uniti
Tokyo colpita dal rialzo dei tassi obbligazionari negli Stati Uniti
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Tokyo (awp/afp) – La Borsa di Tokyo ha aperto venerdì in netto ribasso, risentendo del rialzo dei rendimenti obbligazionari americani avvenuto il giorno prima dopo che gli indicatori indicavano un rimbalzo dell’attività economica negli Stati Uniti, cosa che anche Wall Street ha preso male.

L’indice di punta Nikkei è sceso dell’1,65% a 38.459,92 punti intorno alle 00:20 GMT e l’indice più ampio Topix ha perso lo 0,95% a 2.728,63 punti.

Il quadro ancora positivo dell’economia americana dipinto giovedì da diversi indicatori ha rafforzato l’ipotesi di una continuazione della politica monetaria aggressiva della Federal Reserve americana (Fed), che rinvia ulteriormente i tagli dei tassi, attesi a lume di candela dai mercati azionari.

Il Giappone è particolarmente sensibile all’aumento dei tassi obbligazionari americani perché al momento la politica monetaria giapponese rimane molto accomodante, il che indebolisce notevolmente lo yen.

La debolezza dello yen ha i suoi vantaggi, poiché gonfia artificialmente i profitti esteri delle imprese giapponesi, ma anche gravi svantaggi: allo stesso tempo appesantisce il potere d’acquisto delle famiglie, e quindi i consumi interni.

L’improvviso crollo della valuta giapponese, che alla fine di aprile ha toccato nuovi minimi dal 1990 rispetto al dollaro, ha probabilmente spinto il governo giapponese a intervenire due volte sul mercato dei cambi qualche settimana fa.

Questi interventi e la loro portata dovrebbero essere ufficialmente confermati dai dati mensili del Ministero delle Finanze giapponese attesi per la fine della prossima settimana.

Valute e petrolio quasi stabili

Il tasso dollaro/yen è rimasto quasi invariato intorno alle 00:20 GMT, con un dollaro scambiato per 156,98 yen rispetto a 156,93 yen giovedì alle 21:00 GMT.

L’euro valeva 169,66 yen contro 169,72 yen del giorno prima, e 1,0808 dollari contro 1,0815 dollari giovedì alle 21:00 GMT.

Il mercato petrolifero era vicino all’equilibrio: intorno alle 00:10 GMT il barile del WTI americano è sceso appena dello 0,05% a 76,83 dollari, e anche il barile del Brent del Mare del Nord è rimasto quasi stabile (-0,04% a 81,33 dollari).

etb/juf

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