Letteratura: la rinascimentale Caroline Hinault vince il Premio Bretagna 2024

Letteratura: la rinascimentale Caroline Hinault vince il Premio Bretagna 2024
Letteratura: la rinascimentale Caroline Hinault vince il Premio Bretagna 2024
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La votazione è stata equilibrata: 4 voti a Sorj Chalandon per “L’Enragé” (Grasset), e 4 voti a favore di Caroline Hinault che alla fine ha vinto, grazie a Philippe Le Guillou, presidente della giuria del Prix Bretagne, la cui voce conta doppio. Il romanzo di Caroline Hinault, ricorda questo nome, non parla di Bretagna, ma lei è Briochine e vive

Rennes. Più che la sua appartenenza, è l’originalità della sua storia e la maturità del suo stile a fare la differenza.

I suoi studenti del liceo Bréquigny di Rennes, dove insegna francese, sono venuti a congratularsi con lei senza averlo letto. A 42 anni dovrà abituarsi ai paradossi del successo. Caroline Hinault ha pubblicato soltanto due romanzi, ma «la letteratura dovrà ormai fare i conti con l’ardore della sua voce», assicura Télérama.

“Un precipitato di questioni contemporanee”

Il suo primo titolo, “Solak” (Black Rouergue), è ambientato a nord del circolo polare. “È un romanzo cupo e atmosferico, costruito come una tragedia classica”, confida, sbattendo le palpebre. Il suo secondo romanzo, “Attraversando le foreste” (Rouergue), è ambientato in Polonia, nella foresta di Bialowieza, a cavallo della Bielorussia. “Questa foresta primaria è un santuario della biodiversità”, afferma entusiasta, “ma questo paradiso naturale è diventato una trappola geopolitica quando i bielorussi hanno spinto i migranti verso il confine polacco per destabilizzare l’Europa”. Questa foresta, minacciata dai taglialegna e dagli insetti, e usata anche come cavallo di Troia dagli alleati di Putin, è un “precipitato di problemi contemporanei”.

Caroline Hinault, tuttavia, è stata attenta a non andarci, così come non ha messo piede nell’Artico per il suo thriller polare. Le tende dei migranti in Square de la Touche o nel Parc de Saint-Cyr, a Rennes, sono bastate per toccare il suo cuore e attivare l’immaginazione dell’autrice. “Questa foresta mi è venuta in mente con l’immagine di vagabondi, questi rifugiati alla ricerca di un paradiso che non li vuole, ma mi sento più libera con luoghi che non conosco”, aggiunge. Non voglio essere responsabile nei confronti della realtà. La giovane autrice, parola che le piace di più, preferisce esplorare i luoghi attraverso il linguaggio, dopo essersi documentata seriamente.

Trio di donne

E a differenza della polacca Olga Tokarczuk, premio Nobel per la letteratura nel 2018, che al festival Étonnants Voyageurs di Saint-Malo ha dichiarato “quando inizio a scrivere, non so mai come andrà a finire”, Caroline Hinault sa dove vuole andare. Venire. “Ho sempre uno scheletro, uno scenario in mente, un’impalcatura che dovrà essere consolidata nel corso della storia.”

La sua è fondamentalmente femminile, per l’acutezza del suo sguardo, e femminista, per la scelta dei suoi personaggi. Qui, tre donne, tra cui una rifugiata che non è una vittima, Alma, piene di una vitalità e di una forza d’animo ammirevoli. UN

trio di donne attraversate dal desiderio degli uomini, ai quali riserva pagine molto belle, modeste e crude.

La foresta, crogiuolo di racconti e leggende, conserva tuttavia il ruolo di protagonista, con la sua dimensione dantesca di labirinto dove il bisonte-minotauro diventa il re degli animali.

Tuttavia, nella foresta di Caroline Hinault non corre nessun tasso che non abbia una parentela con un’ex campionessa di ciclismo.

“Sono figlio della biblioteca comunale di Trégueux (22) dove ho subito sentito che volevo vivere nei libri”, sorride il conferenziere. E se non fossi diventato insegnante, avrei fatto il libraio o il bibliotecario”. Duras, Ernaux e

Nancy Huston ha nutrito la sua giovinezza, proprio come Flaubert, Dostoevskij, Camus e Romain Gary, di cui apprezza “l’umorismo e la ferocia, il respiro e la singolarità”.

Il suo compagno, Jeff Sourdin, è anche insegnante e scrittore, autore di cinque romanzi pubblicati nel comune di La Part, ma non è il primo lettore dei manoscritti del suo compagno, che riserva il primo al suo editore.

Determinata a “spingere indietro le mura del tempo”, non intende lasciarsi divorare dall’affetto delle tre figlie, pur di ritagliarsi preziosi spazi dedicati alla scrittura. Questa donna è sicuramente, come le sue eroine, al timone della sua esistenza.

* Creato nel 1961, il Premio Bretagna – Priz Breizh – incorona un romanziere di origine bretone o un racconto sulla Bretagna.

“Attraversando le foreste”, di Caroline Hinault, éditions du Rouergue, 191 p. €20. Firme venerdì 31 maggio a La Gacilly (56), libreria La Grande évasion. Il 7 giugno alla Mediateca di Saint-Grégoire (35). Il 19 giugno alla libreria Mordelles (35) e il 26 giugno a Rennes, rue des livres.

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