Tensione al largo di Taiwan: Pechino prende di mira la democrazia

Tensione al largo di Taiwan: Pechino prende di mira la democrazia
Tensione al largo di Taiwan: Pechino prende di mira la democrazia
-

L’insediamento di un nuovo presidente a Taiwan ha innescato una dimostrazione di forza da parte dell’esercito cinese e attacchi verbali isterici da parte di Pechino. Anche se la Cina ha sempre desiderato estendere la propria sovranità sull’isola, i suoi eccessi attuali dimostrano il suo desiderio di destabilizzare la democrazia in quel paese.

Jean-Christophe Ploquin. / Maxime Matthys

La Cina è bellicosa. Esercita una forte pressione su Taiwan. Grandi esercitazioni militari simulano un blocco marittimo e aereo dell’isola nazionalista, dove lunedì 20 maggio si è insediato il nuovo presidente, Lai Ching-te. A Pechino sono accompagnati da una grande virulenza nei discorsi ufficiali e nei media statali.

C’è motivo di preoccuparsi per tali dimostrazioni di forza. Anche se un conflitto aperto sembra improbabile nel breve termine, può essere visto come una preparazione per un’invasione. Pechino intende reintegrare Taiwan nell’apparato statale e nel territorio cinese, senza escludere di riuscirci con mezzi militari. La corsa agli armamenti in cui si è imbarcato il regime di Xi Jinping dà credito a quest’ultima ipotesi. Tanto più che la strategia assomiglia a quella messa in atto dalla Russia per attaccare l’Ucraina: un’ideologia ultranazionalista che distorce la realtà serve da leva per giustificare una possibile aggressione.

La Cina sta già punendo militarmente il nuovo presidente di Taiwan

Allo stesso modo, l’accanimento di Pechino contro Taiwan si spiega con l’opzione democratica scelta dagli abitanti dell’isola. Questo percorso politico è insopportabile per un regime che fa affidamento sulla spietata supremazia del Partito comunista cinese, proprio come la democratizzazione dell’Ucraina era considerata minacciosa dal Cremlino. I dittatori che governano in Cina e Russia condividono un’ostilità comune verso una forma di governo che richiede che i leader siano responsabili nei confronti del proprio popolo. Da due anni si appoggiano sempre più fermamente l’uno all’altro per difendere i loro interessi fondamentali. In questa prospettiva, Taiwan deve essere considerata come un avamposto dei principi e dei valori promossi in particolare dagli europei. Deve essere sostenuto e protetto.

——-

PODCAST. Taiwan: l’arcipelago Penghu, paradiso sotto la minaccia cinese

Jean-Christophe Ploquin

-

PREV Due morti in esplosioni accidentali in un parcheggio sotterraneo in Svizzera
NEXT Castore è il nuovo partner per l’abbigliamento della squadra Club Brugge