Il Premio Bernard-Marie Koltès: proroga il gesto fino al 2024

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La 3a edizione del Premio Bernard-Marie Koltès – prolungare il gesto 2024 organizzato da L’Espace Koltès – Scena convenzionale di interesse nazionale – Arte e creazione a Metz e dall’associazione Quai-Est Biennale Koltès premia un autore e una scrittura drammatica contemporanea scritta appositamente per questa competizione.

Il termine per la presentazione dei testi è prorogato fino al 6 gennaio 2025 compreso. A causa della coincidenza tra l’annuncio di questa edizione e il primo turno delle elezioni legislative del 30 giugno 2024, il bando di concorso è passato inosservato a molti autori. Lo sponsor di questo premio è Arnaud Maïsetti, autore e docente-ricercatore presso l’Università di Aix-Marsiglia e il presidente della giuria François Koltès, autore e architetto. Il premio della giuria è accompagnato da un contributo fisso per l’autore pari a 3.000 euro.

“Se scriviamo per il teatro, deve valerne la pena, affinché ciò che gli attori dovranno assumere possa essere detto solo sulla scena. Il teatro oggi non sembra più necessario: troppi media lo hanno sostituito, troppa ignoranza lo ha abusato, troppi decisori lo hanno collocato esclusivamente al livello della gestione commerciale. L’orizzonte immediato non suggerisce alcun miglioramento. Ma continuiamo a sperare e proviamo a invertire la tendenza!

La responsabilità degli attori culturali e soprattutto degli autori è quella di indurre gli spettatori a venire a teatro per vedere e sentire, non quello che vedono e sentono quotidianamente a casa, per strada o al telegiornale: il linguaggio colloquiale, le storie di coppia, i contenuti socio-economici. -messaggi politici o altre trame banali consegnate all’improvviso senza punto di vista, senza una vera riflessione e spesso senza pensieri. Il compito degli autori è quello di darci accesso al midollo sostanziale e invisibile della vita e del mondo che la scrittura è capace di rivelare, di sublimare, di illuminare anche negli aspetti più semplici, ordinari o più oscuri dell’umanità, che sia elevare il nostro pensiero e la nostra anima, restituendo così al teatro la sua funzione e l’indispensabile presenza della parola sulla scena.

Per questo la giuria presterà attenzione alla scelta dei temi e delle storie raccontate, alla scrittura (stile, narrazione, struttura del brano e della frase, allegorie, metafore, ecc.) e al linguaggio. Non si tratta di torturarsi per adattarsi a uno stampo che spesso si crea nel tempo. D’altra parte, è necessario avere il desiderio radicato, la forza lavoro e le esigenze. Prendi matite, penne, macchine da scrivere e computer! »

François Koltès, presidente della Giuria.

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