Una despedida per la prima e una sorta di alternativa per la seconda. I concerti di Anodine e Arthur, domani al Cargo de nuit, simboleggiano una forma di passaggio intergenerazionale nel mondo musicale arlesiano. Anche se i due maestri officiano in registri diversi. Per proseguire nell’ambito lessicale della corrida, questo mano a mano musicale si svolgerà sotto la benevolenza del padrino Jean-Marc Pailhole, fondatore della famosa sala arlesiana, e di una testimone nella persona di Stella Galactica, incontrata al festival e il cui dj set chiuderà la serata.
Era un sogno suonare rock’n’roll
Un anno e mezzo dopo il suo ultimo concerto nel locale, Anodine ha quindi scelto di tornare al Cargo per quella che sarà la 40esima e ultima esibizione del gruppo. “Abbiamo attraversato l’avventura e sono felice di averla vissuta. Per me, che non mi consideravo un musicista, questi otto anni sono stati inaspettati. Fare rock’n’roll era un sogno e l’ho realizzato prima di essere troppo vecchio. Abbiamo avuto delle belle date, un disco piuttosto riuscito che ha ottenuto una recensione su Rock & Folk… Inoltre, a differenza di molti gruppi, non smettiamo di arrabbiarci“, spiega Arno Villenave, cinquantenne, alla guida del gruppo la cui composizione si è evoluta regolarmente nel corso del suo percorso, passando dal duo al quartetto per tornare al trio. Tra i suoi ex membri, il batterista Julien Kamoun, che non è altro che il padre di Arthur, lo ha scoperto grazie al gruppo Neurotic Strangers che ha condiviso il palco con Anodine durante il loro precedente concerto… al Cargo.Ci seguiamo ma lui andrà molto più lontano di noi “, prevede Arno. Nel frattempo Arthur Kamoun ha affinato un progetto più personale, che presenterà domani accompagnato da Nino, il suo migliore amico e bassista dei Neurotic Strangers.
